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Tawadros II: “Per favore, non interferite negli affari interni dei nostri Paesi”

M. Chiara Biagioni

“Vorremmo che tutti nel mondo capissero che il cristianesimo è profondamente radicato nella regione del Medio Oriente, quindi è importante che vi chiediamo di comprendere le nostre tradizioni e i principi su cui viviamo. Per favore, non interferite negli affari interni dei nostri Paesi. Noi possiamo risolvere i nostri problemi nello spirito dell’amore, del dialogo e della comprensione”. È questo il “messaggio” che i Patriarchi di tutto il Medio Oriente nel loro insieme vogliono lanciare da Bari al mondo e alla comunità internazionale in nome delle loro Nazioni e dei loro popoli. Lo dice al Sir Papa Tawadros II, Patriarca della Chiesa copto-ortodossa d’Alessandria, alla vigilia della Giornata di riflessione e preghiera per la pace in Medio Oriente. Papa Tawadros è uno dei Patriarchi ad aver risposto all’invito di Papa Francesco.

(Foto: Vatican Media)

Santità, perché questo incontro è così importante? Cosa rappresenta per questa regione senza pace?
“Perché dove due o tre sono riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro” (Matteo 18, 20). Il nostro stare insieme è un segno del nostro amore l’uno per l’altro, e questa è la cosa più importante nel nostro incontro. Sapere che siamo lì per pregare gli uni per gli altri in questi momenti di difficoltà sicuramente porterà conforto a coloro che soffrono. Presentarci tutti insieme come capi delle Chiese per pregare con una sola voce per tutti coloro che stanno lottando è un grande incoraggiamento per chi ha perso la speranza e riempie anche i nostri cuori di amore e sollecitudine per gli altri mentre intercediamo per loro. Il Signore ci ha detto: “In verità vi dico ancora: se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro” (Matteo 18, 19-20), quindi

ci riuniremo insieme per pregare mettendo da parte i nostri desideri e cercando il desiderio di Dio.

Che cosa può fare il “potere” della preghiera per un futuro di pace e riconciliazione in Medio Oriente?
Nostro Signore ci ha insegnato: “State sempre lieti, pregate incessantemente, in ogni cosa rendete grazie” (1 Tessalonicesi 5, 16-18). Noi crediamo nel potere della preghiera. Al di là di tutte le risoluzioni dei conflitti, noi ci affidiamo alla preghiera e confidiamo che il Signore trasformerà ogni conflitto per il nostro bene. Il Salmo 46 afferma che “Dio è per noi rifugio e forza, aiuto sempre vicino nelle angosce” e, sulla stessa linea, noi crediamo e confidiamo che

la preghiera costituisce il più grande potere per tirarci fuori da ogni problema, risolvere i conflitti e illuminare il nostro futuro nella pace e nella riconciliazione.

Il popolo copto-ortodosso ha vissuto anni di persecuzione e martirio. Qual è oggi la vostra testimonianza al mondo? Chi sono i cristiani nel Medio Oriente?
Il Medio Oriente è il luogo di nascita del cristianesimo, già a partire dal primo secolo, e dalle nostre terre si è poi diffuso in tutto il mondo. I cristiani del Medio Oriente sono autentici testimoni di Cristo. Nonostante tutti gli anni delle persecuzioni, sono rimasti forti e non hanno mai temuto la morte nel nome di Gesù Cristo. I cristiani del Medio Oriente hanno affrontato diverse forme di persecuzione e si sono sempre affidati alla preghiera. Queste persecuzioni hanno ulteriormente rafforzato la fede dei nostri credenti e hanno mantenuto forte la loro relazione con la Chiesa e con Dio.

Come raggiungere l’obiettivo della pace in una situazione così difficile come in Medio Oriente?
Per raggiungere la pace, ogni individuo deve avere la pace interiore in se stesso.

Inoltre, tutti gli insegnamenti errati di odio e di non accettazione dell’altro devono essere banditi.

Alle nuove generazioni si deve insegnare ad amarsi a vicenda, ad accettare le differenze e a vivere in una comunità piena di diversità.

Lei verrà in Italia. Avrà anche la possibilità di incontrare le comunità copto-ortodosse che vivono nel nostro Paese? Cosa vuole dire loro?
Sì, celebrerò la Santa Messa con la comunità copto-ortodossa la domenica mattina a Roma. Il mio messaggio per loro è di ricordarsi di pregare gli uni per gli altri e mantenersi in buoni rapporti spirituali con la Chiesa, specialmente i bambini.

Cosa dirà a Papa Francesco quando lo incontrerà a Bari?
Grazie per questo gentile invito e per averci dato l’opportunità di incontrarci come capi della Chiesa. Lo consideriamo un passo positivo che piace al cuore di Nostro Signore.

Redazione: