La Comunità di Sant’Egidio “si unisce all’appello sui migranti, per passare ‘dalla paura all’accoglienza’, lanciato ieri in una nota dalla Conferenza episcopale italiana”. È quanto si legge in una nota diffusa pochi minuti fa. “È doveroso sentirsi ‘responsabili’ di quello che la Cei definisce ‘un esercito di poveri, vittime di guerre e di fame, di deserti e torture’”, prosegue la nota, aggiungendo che questo “è ciò che ci ha invitato a vivere Papa Francesco sin dall’inizio del suo pontificato che, non a caso, ha avuto a Lampedusa il suo primo viaggio pastorale”. “Da allora – sottolinea la Comunità di Sant’Egidio – tante realtà cristiane in Italia non solo hanno parlato ma hanno anche cercato di mettere in pratica quella ‘cultura incisiva e capace di proteggere’ di cui parlano i vescovi italiani nella nota”. “I corridoi umanitari, che Sant’Egidio sta portando avanti dall’Etiopia con la stessa Cei e dal Libano con le Chiese protestanti, sono un esempio di come si può accogliere e integrare con il coinvolgimento di una parte significativa della società italiana e la generosità di tanti”, conclude la nota.
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