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Terra Santa: card. Bassetti, “intensificare il dialogo interreligioso che ci riconduce alle radici dell’identità evangelica”

“Si va in Terra Santa non solo per motivi umanitari, per sensibilizzare oggi il cosiddetto Occidente alle necessità di quei territori martoriati, ma per ricevere sempre e di nuovo un messaggio non scritto, una linfa vitale. Siamo tutti noi, cristiani e credenti e tutta la nostra cultura, ad aver bisogno di riattingere a quelle radici”. Lo dice il presidente della Cei, card. Gualtiero Bassetti, in un’intervista rilasciata alla rivista Terrasanta. Il porporato ricorda come nei suoi viaggi in Terra Santa “ho chiesto e chiedo a tutti la conversione del cuore”, perché “l’avvento di una pace giusta e duratura non rimanga solo un miraggio, ma diventi realtà per milioni di persone, nel segno della collaborazione, del rispetto e della concordia tra i popoli”. Secondo il presidente della Cei, “è importantissimo rivisitare oggi le qualità francescane di incontro, dialogo e rispetto”, alla luce dell’incontro tra san Francesco e il sultano di Babilonia. L’arcivescovo indica l’insegnamento che emerge da quell’episodio: “Bisogna lavorare moltissimo sulla formazione dei nostri giovani, ma anche imparare da loro, dare fiducia a loro e alle loro domande, perché sono in grado di andare verso l’altro senza i pregiudizi e le cristallizzazioni che talora rischiano di sclerotizzare le nostre società”. “Occorre intensificare – conclude il cardinale -, non solo per comandamento, ma con autentica voglia di incontro e di conoscenza, il dialogo interreligioso, che non ci allontana, bensì ci riconduce alle radici dell’identità evangelica”.

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