Storia, memoria e impegno: le tre parole chiave della nuova edizione del “Viaggio della Memoria” organizzato dalla Fondazione Campo Fossoli. Il viaggio, che si svolgerà dal 28 al 30 settembre, presenta alcuni elementi di novità: per la prima volta è aperto a tutta la cittadinanza. In secondo luogo, nuove sono le destinazione: Norimberga, luogo di lavoro forzato e sede dei due famosi processi avvenuti a partire dal 20 novembre 1945, il campo di concentramento di Flossenbürg, attivo dal 1938 al 1945, e quello di Hersbruck.
L’itinerario promosso dalla Fondazione Campo Fossoli intende diffondere la conoscenza di queste realtà e valorizzare due figure di riferimento, sia sotto l’aspetto umano che religioso, ripercorrendo la loro storia: i beati Odoardo Focherini e Teresio Olivelli.
Esistenze che presentano molti punti di contatto, soprattutto nella parte finale della loro vita. Entrambi dichiarati Beati (Focherini il 15 giugno 2013, Olivelli il 3 febbraio 2018), i due uomini si sono conosciuti nel campo di concentramento di Fossoli, per poi ritrovarsi nel campo di Bolzano-Gries, e intrecciare la loro vita fino alla morte, tra profonda amicizia e sostegno reciproco. Il 12 luglio 1944 Teresio era riuscito a scampare all’eccidio del poligono di tiro di Cibeno; era stato nascosto e sfamato da Odoardo nel campo di Fossoli. Di ciò si trova traccia nelle richieste di cibo che Focherini indirizzava ai genitori in quei giorni: la madre, stupita, si chiese perché la quantità richiesta fosse aumentata e presumibilmente si può immaginare che quel cibo in più fosse per Olivelli. Un’altra traccia da cui si intravvede il loro legame sono le due lettere alla moglie di Odoardo scritte in tedesco e spedite dal campo di Hersbruck, nonostante agli italiani, in quanto traditori, fosse vietato scrivere. Si è constatato che la grafia è quasi certamente di Olivelli, che conosceva molto bene il tedesco, facendo anche da interprete per i compagni di prigionia.
E’ verosimile pensare che con questi scritti Olivelli abbia voluto aiutare Odoardo, ricambiando con gratitudine quanto l’amico aveva fatto per lui a Fossoli.
Ed è infine da Teresio Olivelli, che ne ha tramandato le parole ad un altro deportato, il maresciallo Salvatore Becciu, che ci è giunto il testamento spirituale di Focherini. Entrambi morirono nel campo di concentramento di Hersbruck-Flossemburg: Odoardo Focherini il 27 dicembre del 1944, Teresio Olivelli pochi giorni dopo, il 17 gennaio 1945, massacrato a bastonate da un kapò del campo dopo che aveva tentato inutilmente di difendere un altro internato.
“A Fossoli – spiega Maria Peri, nipote di Focherini e ricercatrice storica – Odoardo ebbe modo di conoscere un gruppo di antifascisti cattolici, laici e sacerdoti, fra cui anche Olivelli, appartenenti alla Fuci e all’Azione Cattolica, in cui si inserì partecipando alla recita clandestina del Rosario e alla meditazione quotidiana del Vangelo. Si creò, dunque, fin dall’inizio una particolare sintonia fra i due. Mi piace pensare – conclude – che se Odoardo, nel ‘campo di annientamento’ di Hersbruck, come lo chiamavano gli stessi nazisti, ebbe la forza di pronunciare in punto di morte parole da uomo è perché in quell’infermeria aveva al suo fianco proprio Olivelli”. “Si tratta di una nuova iniziativa – commenta Pierluigi Castagnetti, presidente della Fondazione Campo Fossoli -, non limitata alle scuole ma aperta a tutta la cittadinanza.
Tante volte i cittadini ci hanno espresso il desiderio di poter partecipare ad un Viaggio della Memoria.
Abbiamo scelto come destinazione non le tradizionali mete, quali Auschwitz-Birkenau, Mauthausen, bensì i campi di sterminio di Hersbruck-Flossemburg. Essi riportano direttamente alla memoria di Odoardo Focherini e Teresio Olivelli che qui trovarono la morte, come anche il teologo luterano tedesco Dietrich Bonhoeffer protagonista della resistenza al nazismo”. “Il viaggio – prosegue Castagnetti – è l’occasione per rendere omaggio alla memoria di queste due personalità che si sono conosciute nel campo di concentramento di Fossoli e sono giunte alla morte insieme. Il fatto che nello scorso febbraio Olivelli sia stato beatificato, ha aggiunto ulteriore valore alla decisione di questa nuova edizione del Viaggio.
A prescindere dall’essere o meno credenti, è di una rilevanza storica unica che due uomini deportati dal campo di Fossoli siano stati entrambi beatificati. E’ un fatto di un grande valore oggettivo che merita di essere sottolineato”.
Tra le tappe del viaggio è prevista anche la visita a Norimberga, una delle più belle città della Germania, e famosa perché tra il 1945 e il 1946 nel suo Palazzo di Giustizia si è svolto il “Processo di Norimberga” contro gli ufficiali nazisti coinvolti nella seconda guerra mondiale e nella Shoah. “Nella corte penale del Palazzo di Giustizia di Norimberga è stata scritta la storia a livello mondiale – commenta il presidente Castagnetti -. Avremo modo di visitare il ‘Memoriale del Processo di Norimberga’, un museo storico senza eguali in Europa”. “Si può creare uno stretto collegamento con Carpi: strettamente legato al campo di concentramento di Fossoli, è infatti il Museo Monumento al Deportato, il più bello e importante del mondo, che custodisce quel patrimonio storico immenso, più immateriale che materiale, che ci ha lasciato il Campo”.
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