SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Negli ultimi anni si è molto sentito parlare di un tipo di terapia che si basa sul contatto con un animale: è la pet therapy.
Il termine è stato coniato dallo psichiatra infantile Boris Levinson nei primi anni ’60 e letteralmente significa “terapia dell’animale da affezione”. Si tratta di una pratica di supporto ad altre forme di terapia tradizionali e che sfrutta gli effetti positivi dati dalla vicinanza di un animale a una persona. Alceste Aubert, operatore sanitario che lavora nel settore della disabilità da dodici anni, nel territorio di San Benedetto del Tronto, ci spiega i suoi vantaggi.
Alceste Aubert ha raccolto diversi casi di risultati positivi con l’utilizzo del cane golden retriever Jack e con la clown-terapia con persone diversamente abili, anziani e disturbi del comportamento e disagio mentale. Un binomio vincente quello della clown e pet therapy.
Il cane Jack vanta un curriculum di tutto rispetto. Attività nella Residenza Anziani S. Giuseppe (centro Alzheimer) di San Benedetto del Tronto anche con la clown-animazione, giornata in compagnia dei bambini del centro infanzia Zazù di Valmir di Petritoli, premio speciale per l’impegno nel sociale al concorso “Incondizionatamente Amici 2015” a San Benedetto del Tronto.
“Svolgo attività di volontariato con interventi di assistenza con animali – dice Aubert – per allietare il soggiorno in ospedale di bambini e familiari o anche a domicilio”. Siamo alla ricerca di uno sponsor per le nostre attività.
Per informazioni è possibile scrivere una mail a : aubertalceste@gmail.com