“Questa settimana a Roma è stata una grande gioia. Vedere così tante migliaia di giovani, provenienti da 19 Paesi diversi, celebrare insieme la loro fede e il loro essere comunità nonostante le difficoltà, ci incoraggia. Questi giovani, con il loro entusiasmo, ci hanno mostrato che la Chiesa è giovane e ha un futuro”. A parlare è il presidente della Commissione giovani della Conferenza episcopale tedesca (Dbk), mons. Stefan Oster (vescovo di Passau), intervenuto quest’oggi alla conferenza stampa conclusiva del 12° pellegrinaggio internazionale dei ministranti organizzato dal Cim. “Ai giovani non vogliamo offrire solo eventi piacevoli – ha aggiunto mons. Oster – ma desideriamo anche aiutarli a continuare a coltivare la loro fede ogni giorno. Per questo abbiamo bisogno, in futuro, soprattutto di persone disposte a diventare veri compagni di strada per i giovani, a stringere con loro amicizia, persone che siano disposte anche ad imparare da loro. Naturalmente tutto questo dipende dalla disponibilità delle singole persone”. “E se poi – ha proseguito il vescovo di Passau – è possibile anche fare una forte esperienza di comunità in cui sia palpabile l’atmosfera ella vita spirituale, in cui il Vangelo viene annunciato in maniera autentica, con tutte le sue sfide, senza essere annacquato, allora ci sarà anche una vera crescita, sia interiore, che esteriore”. Guardando al prossimo Sinodo dei giovani, mons. Oster auspica che “venga data risposta alle questioni urgenti, ad esempio sul come far sì che i giovani si sentano accolti e amati nella Chiesa e all’interno della Chiesa possano diventare adulti”. Klára Csiszár, vicepresidente del Cim ha sottolineato come il pellegrinaggio abbia offerto alle diverse comunità di portare il loro contributo in termini di storia, culture e tradizioni. “Anche in piazza San Pietro con Papa Francesco – ha affermato – sono state coinvolte diverse nazioni e la liturgia è stata scandita da parti in lingue diverse, che hanno mostrato l’unità nella diversità della Chiesa. Questa è un’esperienza che è presupposto importante per promuovere e far crescere la convivenza pacifica tra i popoli”. “Il nostro compito ora come Chiesa – ha concluso Alexander Bothe (Dbk) – è accompagnare i giovani nella quotidianità della loro vita, offrendo loro spazio e voce all’interno della comunità cristiana. L’accompagnamento pastorale e liturgico devono essere pervasi da una visione, da un’idea di cosa sono in realtà la Chiesa e la fede”.