Con questo articolo diamo inizio a una breve rubrica sul medioevo, su quel periodo della storia ritenuto come una specie di macigno sulla storia dell’umanità. Cercheremo di mostrare come questo sia solo un pregiudizio, un luogo comune, una vera e propria fakenews come si direbbe oggi, e perché esso sia totalmente infondato.Nel linguaggio comune la parola “medioevo” è associata a un’epoca oscura e di stagnazione. È piuttosto usuale l’espressione “Mica siamo nel medioevo!” proprio per significare che non siamo in un’epoca arretrata. Anche dare del “medioevale” a qualcuno significa insultarlo, volendone sottolineare la sua grettezza culturale e il suo modo di ragionare antiquato. Perché è prevalso questo uso? E cosa vuol dire la parola “medioevo”?
Partiamo proprio da quest’ultima domanda. La parola “medioevo” è stata coniata dall’umanista Flavio Biondo, vissuto a cavallo fra il XIV e il XV secolo, e designa quel periodo storico che va dalla caduta dell’Impero Romano d’Occidente (476) alla scoperta dell’America (1492). Esso si trova cronologicamente in mezzo fra l’età antica (dall’anno 0 all’anno 476) e l’età moderna (dal 1492 al 1789, data di inizio della rivoluzione francese, con la quale, a sua volta, inizia l’epoca contemporanea, che arriva fino ai giorni nostri). Proprio per tale motivo, “medioevo” vuol dire letteralmente “età di mezzo”, cioè età che si trova collocata fra l’antichità e la modernità. Questo stare in mezzo è però inteso in senso spregiativo: chi ha inventato il termine intendeva sottolineare che questo periodo è negativo, di stallo, al contrario delle due epoche che rispettivamente l’hanno preceduto e succeduto. Si pensi ad esempio che spesso, all’aggettivo “medioevale”, si contrappone quello di “moderno”, con accezione positiva. Detto solo an passant, dovremmo tutti riflettere maggiormente su quanto sia illogico sostituire la categorie morale di bene/male con quella cronologica di medioevale/moderno.
Veniamo all’altro quesito. Il medioevo è un’epoca dominata dall’influsso del cristianesimo in ogni aspetto della vita personale e civile e questo non è stato giudicato positivamente da chi ha formulato questa parola (e da tutti coloro che l’hanno ripresa in seguito, specialmente nell’Ottocento), che invece era animato da forti sentimenti anticlericali. Solo alla luce di ciò comprendiamo come sia stato possibile chiamare in modo sprezzante “età di mezzo” un’epoca della storia che è durata più di mille anni e che effettivamente costituisce l’arco di tempo più ampio dopo la nascita di Cristo. La parola “medioevo” quindi, più che descrivere un’età, è già un giudizio di valore e ogni volta che la usiamo, forse senza accorgercene, giudichiamo negativamente questo periodo. Il termine è prevalso in maniera assoluta e non c’è libro di storia che usi un’espressione più neutra. Eppure un’alternativa ci sarebbe: sarebbe molto più rispondente alla verità dei fatti se il medioevo fosse chiamato “cristianità”. Infatti è indubbio che in questo periodo, come già detto, il cristianesimo fu come la linfa vitale in ogni campo, dalla letteratura all’arte, dalla musica al diritto, dal mondo della cultura a quello della scienza. Non si tratta in questo caso, come per quanto accaduto con la parola “medioevo”, di un giudizio di valore, ma della descrizione di un fatto, che poi a livello storiografico può più o meno piacere.
Difficile definire così l’epoca in cui i monasteri hanno tramandato la cultura attraverso gli scriptorium nei quali si copiavano sia i testi classici che quelli sacri, Giotto ha dipinto la Cappella degli Scrovegni, Dante ha composto la Divina Commedia, sono vissuti grandi santi come Francesco e Domenico, sono sorti gli ospedali e le università, sono nati oggetti che ancora oggi usiamo come gli occhiali, l’orologio o tecniche come la stampa a caratteri mobili. Furono davvero secoli bui come vuole il luogo comune? Ad una analisi approfondita sembrerebbe proprio di no e il fatto che i secoli del medioevo furono definiti bui dagli illuministi, autoproclamatisi come i nuovi portatori della luce, dovrebbe essere ampiamente ridiscusso in sede storica.
Mario Vagnoni
Bravo Nicola hai scritto un bell' articolo che ci fa capire come il Medioevo e' un periodo storico ricco di fede e di grandi scoperte utili per l' uomo. E' un periodo luminoso perche' mette al primo posto Dio, a differenza della modernità che lo ha oscurato mettendo troppo al centro l'uomo. Grazie Nicola.