Prosegue senza sosta la repressione dei paramilitari in Nicaragua, nonostante i pronunciamenti delle Istituzioni internazionali. È di ieri la notizia del sequestro, che sarebbe avvenuto a León nella tarda mattinata, dell’avvocato Carlos Cárdenas Zepeda, giurista e consulente della Conferenza episcopale nicaraguense nel Dialogo nazionale. La notizia, secondo la stampa nicaraguense, è stata confermata dalla moglie dell’avvocato, che nei giorni scorsi aveva ricevuto minacce di morte, nel caso non avesse abbandonato l’incarico avuto dai vescovi. Sempre nei pressi di León, nella cittadina costiera di Corinto, sabato scorso è stata attaccata la parrocchia di san Tommaso apostolo. I paramilitari hanno circondato e minacciato il parroco, padre Eduardo Carrillo, che stava tenendo un ritiro spirituale ad alcuni giovani: “Golpisti, assassini, diavoli con la sottana, pedofili”, sono alcune delle offese ricevute durante l’attacco. Si assiste inoltre a continue denunce di parenti di giovani che manifestano pacificamente da ormai oltre quattro mesi. La possibilità di una ripresa del Dialogo nazionale resta lontana, nonostante la ripetuta disponibilità della Conferenza episcopale a fare la sua parte; da ormai più di tre settimane, i vescovi aspettano una risposta dal presidente Daniel Ortega alla domanda se il loro ruolo di mediatori e testimoni del Dialogo nazionale sia ancora gradito. Ed è di qualche giorno fa la notizia che il Governo ha ridotto i finanziamenti alle attività legate alla Chiesa, così come alle imprese private, ufficialmente a causa della crisi economica.