Quello che sempre colpisce di questo ormai tradizionale evento dell’estate riminese è la differenza fra quello che il Meeting è e come è percepito a livello mediatico. Infatti durante i 7 giorni della Kermesse sono presenti in modo stabile delle mostre che si interessano di arte, di letteratura, di figure della bibbia, di testimoni della fede. Inoltre ogni giorno c’è una moltitudine di incontri grossomodo sugli stessi temi. Tutto questo trova pochissimo spazio sui media che invece puntano i riflettori sugli uomini della politica che sono invitati al Meeting. Quest’anno però la presenza di esponenti del governo è stata molto limitata e di conseguenza l’attenzione dei media per il Meeting è stata minore rispetto alle precedenti edizioni.
Girando per i vari stand allestiti nella Fiera di Rimini, l’impressione è quella di una flessione di presenze rispetto ai precedenti anni, come ci hanno confermato anche alcuni volontari che si sono occupati della ristorazione e che non hanno notato un particolare pienone nei punti di ristorazione, come invece normalmente accade.
Abbiamo visitato alcune mostre e le abbiamo trovato estremamente interessanti. “L’architettura impossibile di Filippo Brunelleschi. La cupola del duomo di Firenze” è dedicata a una all’opera che rende Firenze nota in tutto il mondo il cui bando per la realizzazione fu stilato esattamente 600 anni nel 1418. Una guida, tanto giovane quanto preparata, ci ha introdotto nella riproduzione della cupola in scala 1:8 spiegandoci il programma iconografico del dipinto che abbellisce l’interno della cupola.
“Gabriele Dell’Otto” è invece la mostra dedicata all’omonimo fumettista che ha stretto negli ultimi anni amicizia e legami professionali con Franco Nembrini, professore di lettere che ha divulgato la Divina Commedia in una fortunata trasmissione di Tv2000 intitolata “Nel mezzo del cammin”. Da questa collaborazione è nata un’edizione della Divina Commedia spiegata da Nembrini e illustrata da Dell’Otto che sarà nelle librerie a partire dal 15 ottobre.
Agli eventi del 1968 è invece legata la mostra di carattere storico “Vogliamo tutto. 1968-2018” realizzata nel L anniversario. Anche qui siamo siamo stati accompagnati da una guida preparatissima che ha mostrato i vari fattori storici che hanno portato alla rivoluzione culturale del 1968. Questa mostra, molto dettagliata dal punto di vista storico, mancava però a nostro parere di un giudizio complessivo, come se si fossero ripercorsi i principali fatti storici, ma senza darne una adeguata valutazione.
Particolare successo hanno riscosso poi le mostre più legate a temi religiosi come quella sul Papa, quella sulla figura di Giobbe e quella su teologo itali-tedesco Romano Guardini.
Adriano Di Giacinti, responsabile diocesano del movimento di Comunione e Liberazione è rimasto particolarmente colpito dalla mostra sul cardiochirurgo Giancarlo Rastalli che ha dedicato la sua breve vita a cercare Gesù nelle vite dei suoi pazienti, molti dei quali curati negli Stati Uniti dove il medico si recò per motivi di lavoro.