“Le prove presentate dall’inchiesta sono chiare. Migliaia di bambini negli stati di Rakhine, Kachin e Shan hanno sofferto enormemente le violenze perpetrate per mano dell’esercito del Myanmar e di altri gruppi”, commenta Michael McGrath, direttore di Save the Children in Myanmar. “Da tempo si attende un’azione incisiva. I bambini e le loro famiglie sono stati assassinati, aggrediti sessualmente e costretti a fuggire da villaggi in fiamme, e non hanno ancora ottenuto la giustizia che meritano”, aggiunge McGrath, secondo cui “stabilire i fatti attraverso l’inchiesta è stato un primo passo fondamentale verso l’ottenimento della giustizia, tuttavia ora deve esserci un passo avanti delle indagini al fine di identificare la responsabilità”.
“Save the Children – sottolinea McGrath – sta chiedendo al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di deferire senza indugio il Myanmar alla Corte penale internazionale. Esortiamo inoltre il Consiglio dei diritti umani a istituire un meccanismo internazionale, imparziale e indipendente alla 39ª sessione di settembre, con personale esperto che ha esperienza specifica in interviste ai bambini che hanno sofferto o sono stati testimoni di atrocità. Ai bambini dovrebbe anche essere fornito un sostegno sia psicosociale che di accesso alla giustizia, così come risarcimenti e reintegri”.