“Onorevole Ministro, ho appreso la notizia che il Governo ha accettato di accogliere 20 rifugiati” che si trovavano sul traghetto Diciotti bloccato a Catania. “Ringrazio sinceramente per questo gesto umano e nobile”. Mons. George Frendo, arcivescovo di Tirana-Durazzo, ha scritto una lettera al ministro degli Esteri dell’Albania, Ditmir Bushati, in seguito alla decisione dell’esecutivo di Tirana di accogliere una parte dei migranti sbarcati a Catania grazie alla disponibilità della Chiesa italiana, dell’Irlanda e della stessa Albania. Le persone salvate dal mare, scrive il vescovo nella lettera affidata in esclusiva al Sir, “hanno fatto un lungo viaggio dall’Eritrea, anzi un viaggio molto pericoloso. Però adesso hanno la fortuna di trovare alloggio presso il nostro popolo conosciuto per il suo spirito di accoglienza e generosità”. “Voi – aggiunge il prelato – avete dato un buon esempio a tanti altri Paesi che hanno più possibilità ed obblighi di accogliere rifugiati, Paesi aderenti all’Unione europea”.
Frendo sottolinea: “Mi hanno fatto molta impressione le sue parole: ‘Un giorno eravamo noi quegli eritrei, che patiscono giorni e notti in mezzo al mare nell’attesa che l’Europa si svegli’. Sono parole che mi ricordano le parole della Bibbia: ‘Non molesterai il forestiero né lo opprimerai, perché voi siete stati forestieri in terra d’Egitto’ (Es 22, 20). E inoltre: ‘Quando un forestiero dimorerà presso di voi nella vostra terra, non lo opprimerete. Il forestiero dimorante fra voi lo tratterete come colui che è nato fra voi; tu l’amerai come te stesso, perché anche voi siete stati forestieri in terra d’Egitto’ (Lev 19, 33-34)”. Il vescovo conclude: “Il Signore benedica l’Albania per il suo spirito umanitario e accogliente”.