Binish Paul, 18enne cristiana studentessa di liceo, lo scorso 22 agosto scorso è stata gettata dal secondo piano di un’abitazione in Pakistan da un ragazzo musulmano, Taheer Abbas, perché la giovane aveva rifiutato di sposarlo e di convertirsi all’Islam. Lo riferisce Aiuto alla Chiesa che soffre, la Fondazione pontifica alla quale l’avvocato di Binish, Tabassum Yousaf, ha raccontato l’ennesimo caso di violenza e tentativo di conversione forzata ai danni di una donna cristiana.
Casi come quello di Binish continuano a ripetersi ai danni dei cristiani in Pakistan: “Io stessa – racconta Yousaf – ho subito pressioni da parte di un ragazzo musulmano mentre frequentavo la facoltà di giurisprudenza. Ero l’unica ragazza cristiana dell’università. Fortunatamente la mia famiglia e i miei fratelli mi hanno protetta, ma le giovani cristiane provenienti da famiglie umili sono indifese di fronte ai loro aggressori”. Secondo la Yousaf soltanto a Karachi i casi come quello di Binish che avvengono ogni anno sono almeno tra i 15 e i 30, mentre quelli riferiti alla polizia si contano sulle dita di una mano. “Sono in molti ad avere paura perché la comunità musulmana minaccia di violentare e uccidere le altre donne della famiglia”.
“In Pakistan è difficile ottenere giustizia se si appartiene ad una minoranza religiosa – afferma la Yousaf – perché la magistratura subisce una forte pressione da parte dei partiti politici, i quali non assicurano ai nostri fratelli il giusto sostegno a livello giuridico. Molti membri delle minoranze non sanno di avere dei diritti al pari dei musulmani”.