Di Giuseppe Mariucci
MONTELPARO – Come tradizione vuole da moltissimi anni (le documentazioni esistenti ci riportano indietro fino alla metà dell’ottocento, ma c’è da credere che quest’usanza sia anche precedente) è arrivata l’ora di festeggiare, nel Santuario Agreste di Santa Maria in Camurano di Montelparo, la Natività di Maria Vergine: l’otto e il nove di settembre prossimo!
Ed è l’occasione questa, ancora una volta, di coinvolgere, in questo breve lasso di tempo, storia, cultura, usi, costumi, folclore e ricordi!
La storia la rappresenta il Santuario stesso di cui si ha notizia fin dal 1259 quando in questo luogo, poco distante dal centro abitato, fu edificata una sontuosa nicchia votiva francescana. La nicchia, recentemente sottoposta a restauro nei suoi incredibili, meravigliosi affreschi, fu poi sormontata da quella grande chiesa, così come si presenta adesso, nel 1549. A quest’epoca risale anche la costruzione di un piccolo convento dei Frati Minori del Terz’ordine Francescano, collegato con la chiesa dalla parte dell’abside, di cui oggi compaiono solo delle tracce.
A proposito poi di “usi, costumi e folclore” non potranno mancare quelle “canestrelle” che, ai nostri giorni condotte da piccoli (ma anche grandi!) fedeli vestiti con sgargianti costumi d’epoca, saranno ripiene dei più svariati prodotti che la terra qui generosamente produce. Una processione guidata dal sacerdote le condurrà, in dono alla Madonna, ai piedi di un altare già ricolmo di fiori!
Tutto questo tra canti Mariani e suoni d’organetto! Nel pomeriggio di domenica 9 settembre, poi, non mancherà un momento di ottima cultura.
Curata, infatti, dall’archivista parrocchiale Letizia Ferracuti ci sarà la presentazione del libro di Adele Tiburzi “Occhi tristi” con letture di alcuni brani del “contradaiolo” Giuseppe Mariucci. La Tiburzi è anche l’autrice di altri testi quali “Il Contadino” e “Oltre il buio” (romanzo vincitore della seconda edizione del Premio “Chiamatelo amore”).
Intanto fin dal mattino all’esterno del Santuario, dove saranno allestiti comodi tavoli ricoperti da imponenti tende (e, se il tempo lo permetterà, anche i verdissimi prati circostanti saranno prescelti da molta gente!), sarà possibile degustare il pesce fritto come d’antica consuetudine da qualche anno accompagnato anche da ottima porchetta.
E, lungo la strada che da Montelparo porta al Santuario, s’incontra un altro monumento che è divenuto simbolo, dopo la Seconda Guerra Mondiale, di questa Contrada: Il Sacrario dedicato a “Giorgio”, soldato inglese qui ucciso dai nazi-fascisti il 21 marzo 1944.
Ancora una volta il perpetuarsi di una così importante e significativa manifestazione è stato possibile grazie all’apporto, decisivo e prezioso, dell’Amministrazione Comunale, dei Volontari della Contrada Santa Maria (guidati da un inesauribile Pierino Tempestilli!), dell’Associazione Giovanile di Volontariato “Il Chiostro” e dall’Associazione Culturale “Il Murello”.
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