Proseguono i vescovi ecuadoriani: “La preghiera, in mezzo alle tribolazioni, ci dona la serenità, la riflessione e la sapienza per giudicare gli avvenimenti senza minimizzarli né sovradimensionarli; una preghiera che ci porta a riconoscere le nostre debolezze e carenze e a confidare pienamente nel Signore e a perdonare di cuore i detrattori”.
Mentre “gli abusi di potere, di coscienza e di carattere sessuale, da parte di alcuni pastori della nostra Chiesa, nei confronti di minorenni ci addolorano e ci fanno vergognare; pertanto ci sommiamo alla sua richiesta di solidarietà e perdono alle vittime e ai loro familiari; crimini che, tuttavia, non devono restare nell’impunità, ma devono essere giudicati con tutto il rigore sia della legge canonica sia di quella civile, nel contesto del rispetto alle persone e ai procedimenti giuridici”.
Prosegue la lettera: “Da questa prospettiva, ci uniamo alla sua irremovibile decisione in merito alla tolleranza zero di fronte a questi scandalosi delitti, così come al suo invito di prendere tutti i provvedimenti possibili perché gli abusi sui minori d’età non trovino posto nella nostra Chiesa, nelle famiglie e in altre istituzioni”.