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Gli auguri del Vescovo Carlo per il nuovo anno scolastico

DIOCESI – All’inizio di questo nuovo anno scolastico, il Vescovo Carlo desidera indirizzare agli studenti, alle loro famiglie, agli insegnanti e a tutti gli operatori del mondo della scuola i suoi personali auguri perché per tutti sia un tempo di crescita. Riportiamo di seguito il testo del suo Messaggio per l’inizio dell’anno scolastico 2018-2019.

“La campana della scuola, che puntuale riprende a suonare, dice che è giunto il tempo di ritornare: le vacanze sono finite e le aule si riaprono; libri nuovi da studiare e quaderni dalle pagine bianche su cui segnare i nostri appunti aspettano infilati con cura dentro gli zainetti. Si incontrano di nuovo amici, compagni e colleghi, magari non più visti per qualche mese, e ci si raccontano gioiosamente le esperienze estive.

Desidero formulare a tutti – studenti, professori, personale scolastico – i miei auguri per il nuovo anno scolastico. Il tempo della scuola sia per tutti proficuo di crescita nella maturità umana integrale, fatta di conoscenza e di sapienza. La scuola introduca a quella sapienza che sa comprendere il vero significato umano del mondo in cui viviamo, di ciò che conosciamo e di ciò che siamo chiamati a vivere.

È compito di noi adulti (famiglia, scuola, istituzioni) provvedere, con sintonia di intenti, stima è reciproca collaborazione, affinché ai ragazzi e ai giovani non manchi chi li accompagna con competenza su questa strada, fornendo gli strumenti adeguati: è il vero investimento sul loro futuro e su quello dell’intera società.

Cari ragazzi e giovani, il mondo in cui siete chiamati a vivere è stupendamente bello: merita di essere conosciuto e amato. Spetta a voi renderlo ancora più bello. E voi potete farlo. L’aiuto della scuola e delle conoscenze che essa vi trasmette è indispensabile.

L’anno scolastico che avete davanti, con il vostro impegno, può darvi molto. Non abbiate paura a guardare alla vita con fiducia.

Vi accompagno con la mia preghiera, affidandovi alle mani di Dio e vi benedico di cuore”.

Nicola Rosetti: