DIOCESI – Il “Meeting dei giornalisti cattolici e non”, dopo le prime quattro fortunate edizioni a Grottammare, approda a Roma, inaugurando una serie di tappe itineranti, di qui alla fine dell’anno. È stata proprio piazza San Pietro, mercoledì 12 settembre, ad aprire l’appuntamento con la partecipazione all’udienza generale, al termine della quale, gli oltre 100 giornalisti provenienti da tutta Italia, sono stati salutati da papa Francesco.
Don Giampiero Cinelli, membro del “comitato scientifico” del Meeting ha inoltre donato a Papa Francesco e alla Caritas di Roma un cesto di prodotti dei commercianti di Arquata del Tronto e del Piceno, territorio che soffre ancora delle ferite del terremoto.
Il magistero di Bergoglio riguardo ai mezzi di comunicazione è preso particolarmente sul serio dai convegnisti, che annualmente riflettono sullo stato dell’arte dei media e, in modo particolare, dell’informazione cattolica. Le tecnologie stanno cambiando l’uomo oppure – semplicemente – lo stanno esplicitando meglio? Attorno a questa domanda si sono sviluppate le tavole rotonde sul tema Umanità aumentata: quale visione di uomo per l’epoca odierna, ospitate nel pomeriggio dalla Pontificia Università della Santa Croce.
Introdotto e moderato dalla giornalista Rai, Alessandra Ferraro, l’incontro ha visto il saluto introduttivo del rev. prof. José María La Porte, decano della Facoltà di Comunicazione alla Santa Croce, e quello del responsabile organizzativo del Meeting, Simone Incicco.
Il rev. Sergio Tapia-Velasco, professore associato di Retorica e Antropologia alla Santa Croce ha riflettuto sulle sfide per la Chiesa degli ultimi vent’anni. C’è una linea di continuità, ha osservato il docente, nei tre pontificati di Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco, che si può individuare in documenti come l’esortazione Ecclesia in Europa (2003), nel documento di Aparecida (2007), fino alla Evangelii gaudium (2013). Da un lato c’è la crisi della Chiesa istituzionale, con i ben noti scandali che la coinvolgono, dall’altro c’è la rinnovata spinta all’evangelizzazione e all’umanizzazione specie in direzione delle periferie del mondo e dell’esistenza. La Chiesa del presente e del futuro è sempre meno “clericale”, ha spiegato Tapia-Velasco, sempre più si avvale dell’impegno dei laici e si caratterizza per un nucleo spirituale imprescindibile: essere “discepoli” e, al tempo stesso, “missionari”. Le “reti sociali”, in tal senso, possono sicuramente rappresentare uno strumento per la nuova evangelizzazione.
Sono poi intervenuti il quirinalista dell’AGI, Nicola Graziani, Maria Aparecida Ferrari, professore associato di etica applicata alla Santa Croce, e Benedetto Ippolito, docente di storia della filosofia a Roma Tre e alla Santa Croce. Al centro dei contributi: l’etica del giornalismo come “lubrificante per la democrazia”, l’impossibilità di fondare i diritti dell’uomo al di fuori di un reticolato di doveri, il recupero della filosofia come risposta all’eclissi della verità.
Da parte sua, il presidente nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Carlo Verna, ha ricordato come i principi deontologici non siano mai avulsi dai principi della nostra Costituzione e di come l’etica cristiana non possa che rafforzarli.
Hanno chiuso il dibattito Giovanni Tridente, professore incaricato di position papers alla Santa Croce e portavoce del medesimo ateneo, e Piero Dominici, professore di sociologia all’Università di Perugia. Secondo Dominici, due grandi sfide attuali sono nella gestione della complessità e nel recupero della sinergia tra le discipline umane.
Prossimo appuntamento del V “Meeting nazionale giornalisti cattolici e non” sarà il 19 ottobre, quando i giornalisti si riuniranno all’interno del carcere di massima di sicurezza di Ascoli Piceno per un incontro dal tema “Comunicatori di Pace: La verità oltre le sbarre”.
Tra i relatori: la direttrice del Carcere, la dott.ssa Lucia Di Feliceantonio, due detenuti dell’istituto penitenziario, il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio ed altri illustri ospiti.
********
Il “Meeting nazionale dei giornalisti cattolici e non” è realizzato grazie all’impegno e alla collaborazione: di Avvenire, Tv2000, Agensir, Ucsi (Unione Cattolica Stampa Italiana), Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), Ufficio nazionale delle Comunicazioni Sociali, l’Agenzia SIR, il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Aleteia, l’Associazione Culturale “Giuseppe De Carli – Per l’informazione religiosa” e della Facoltà di Comunicazione della Pontificia Università della Santa Croce.