GROTTAMMARE – Il campo racchiude in sé il momento più gioioso e insieme conclusivo di un intero anno Scout.
Vivere fuori, all’aperto, tra montagne, alberi ed animali è sentirsi in simbiosi con la natura, con Dio. Gruppi di ragazzi e casette di tele, una per squadriglia , con materiali quali corde ,legno e all’occasione alberi realizzare le strutture necessarie allo svolgimento delle attivita’ giornaliere come cucine ,lavabi tavoli , panche, l’altare angolo preghiera , alzabandiera etc.
La bellezza per ogni ragazzo di organizzarsi con il proprio gruppo per il pranzo, anche cucinando insieme, utilizzando la legna procuratasi nel bosco: piccole cose che hanno il sapore del meraviglioso e insieme di altamente formativo, senza dimenticare il fatto che, sempre sotto la guida dei capi, i giovani hanno la possibilità di organizzarsi autonomamente nelle attività giornaliere nonché collaborare nella preparazione degli spazi comuni.
Il filo conduttore del campo 2018 è stata la storia del film “Kung fu panda” da cui sono stati tratti spunti nel segno dell’amicizia, dell’impegno, del proprio sogno da raggiungere e del superamento delle difficoltà.
L’avventura del campo è iniziata sabato 5 agosto, quando il gruppo scout si è ritrovato nel piazzale della Chiesa Madonna della Speranza di Grottammare per caricare il camion con tutta l’attrezzatura necessaria per vivere la settimana in montagna. Dopo aver terminato la prima parte organizzativa il gruppo ha vissuto la Santa Messa delle ore 10.00 presieduta dal parroco, Don Dino Pirri. Al termine della celebrazione Don Dino ha benedetto gli scout e il gruppo è così partito alla volta di Tagliacozzo, in Abruzzo, a 1096 metri sul livello del mare fra monti e boschi.
Una volta giunti al campo, i ragazzi hanno prima sistemato il materiale e l’attrezzatura e poi si sono dilettati nel montare le tende che li avrebbero ospitati per una settimana; successivamente il gruppo si è dedicato alle costruzioni di tipo comunitario, come l’alzabandiera e l’angolo preghiera.
La giornata tipo della settimana è stata scandita dalla sveglia alle 7.30, a cui sono seguite la preghiera, la catechesi e l’inizio delle “attività campo” mentre al termine della cena il fuoco serale ha accompagnato le diverse animazioni.
I ragazzi hanno partecipato con gioia a tutte le attività proposte, sia alla vita da campo, sia alle uscite dove sono state realizzate varie “missioni”. Giorno dopo giorno, tra giochi, preghiere, avventure, fatiche, gioie e prove da superare, il gruppo è arrivato al termine di questa avventura. L’ultimo giorno del campo, dopo aver preparato il camion, il reparto è tornato a casa con la consapevolezza che il campo è stato sicuramente un’occasione per fare discernimento, per mettersi alla prova, per fare il punto su ciò che andava e ciò che non andava per potersi migliorare.
Come ha anche affermato un capo, “qualunque cosa ti accada cerca di dare al mondo il meglio di te, così potremo tutti insieme percorrere la nostra strada nella direzione che ci proponiamo e alla fine l’essere stato scout ci sia di lode e non di condanna. Ciò che è importante è, infatti, non dimenticarsi che nulla è impossibile per chi crede in Gesù”.
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