SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Venerdì 12 ottobre verrà inaugurato il laboratorio tessile nell’ambito del progetto Laboratorio di frontiera 2.0, realizzato dalle Suore Oblate del Santissimo Redentore insieme alla Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno.
Il progetto mira alla costituzione di una cooperativa sociale finalizzata all’inclusione sociale e lavorativa soprattutto di giovani donne, che vivono fuori dal riconoscimento della dignità di persona e della valorizzazione sociale.
Il programma, con inizio alle ore 18.00 presso Via Valtellina 4 a Porto d’Ascoli, prevede la presentazione del progetto, i saluti istituzionali delle autorità locali di Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto e la presenza dei partner co attuatori del progetto: Azienda Agricola Case da Sole, SUPERFAC-onlus, Istituto Tecnico Agrario “Celso Ulpiani”di Ascoli Piceno, Parrocchia Gran Madre di Dio, Caritas Diocesana Ascoli Piceno, Associazione Gasper Gas, Azienda Agricola Oddi Marco, S.O.S. Missionario, Officina 1981 Coop.Soc., Hobby Cucito di Maria Grazia D’Angelo, Ambito Territoriale XXI-San Benedetto del Tronto, Seven Società Cooperativa, IPSIA “Antonio Guastaferro” San Benedetto del Tronto, Istituto D’Arte “Osvaldo Licini” di Ascoli Piceno, Ambito Territoriale Sociale XXII Ascoli Piceno, Unione dei comuni della Vallata del Tronto, Associazione On The Road, Caritas Diocesana San Benedetto del Tronto, Bit Lounge s.r.l., Ama Aquilone Coop.Soc..
Il tutto arricchito da un buffet, musica e stand promozionale.
In tale sede è attivo il laboratorio di sartoria che produce piccoli manufatti in stoffe africane e fiori di lavanda: borse, trousse, accessori per la casa realizzati da donne che tessono con le proprie mani speranze di vita per il loro futuro.
Il laboratorio, uno spazio in cui si realizzeranno corsi di formazione e orientamento al lavoro, è in primis un’occasione di crescita delle donne coinvolte nelle attività progettuali, le quali partecipando pienamente alla vita sociale del nostro paese non corrono il rischio di venire sfruttate o costrette al lavoro nero e sottopagato.
Le suore oblate del SS Redentore promotrici di tale progetto, attraverso il “Laboratorio di Frontiera”, vogliono offrire al nostro territorio un’ulteriore opportunità di conoscere, apprezzare e godere della ricchezza culturale e religiosa di cui le donne sono portatrici.