GROTTAMMARE – Sabato 6 ottobre si è celebrata la Giornata Diocesana per la cura del Creato organizzata dall’Ufficio Diocesano per la Pastorale Sociale e del Lavoro e in particolare dal suo responsabile Franco Veccia. La giornata è iniziata nella chiesa di Santa Maria dell’Oasi ed è stata introdotta proprio dal Sig. Veccia che ha ricordato come Papa Francesco ci richiami ad una ecologia integrale che tenga in considerazione tanto l’aspetto ambientale, quanto quello umano, come il Santo Padre ha espresso più volte nella Laudato si’.

Ha preso poi la parola Padre Michele dei Frati Minori che ha letto e commentato il Cantico delle Creature di San Francesco, invitando i presenti a leggere il testo frequentemente perché esso ci dice chi siamo noi, cos’è il creato e chi è Dio. Francesco – ha proseguito il religioso – ringrazia Dio per tutto quello che ha fatto e questo inevitabilmente ci ricorda che non ci siamo fatti da soli e che allo stesso tempo non abbiamo fatto tutto ciò che ci circonda. Dunque tutto è dono. Dopo la lode del creato, Francesco ringrazia per coloro che perdonano e dunque egli sapientemente lega la realtà naturale a quella sociale. È stato proprio questo legame il fil rouge della passeggiata tematica che tutti gli intervenuti, soprattutto giovani delle scuole medie e superiori accompagnati dai loro docenti, hanno intrapreso per le vie della città.

Dopo una breve sosta al parco del Belvedere, gli “eco-pellegrini” sono stati ospiti della struttura Casa Lella. Un operatore ha spiegato che, da quando la casa famiglia è operativa, ha accolto 170 minori provenienti da tutti i continenti. Questi giovani sono stati inseriti in un percorso di formazione che li ha aiutati ad integrarsi nel tessuto sociale e culturale italiano. Gli ospiti della casa si sono uniti alla passeggiata, quasi a significare che tutti siamo responsabili della casa comune.

Nella terza tappa, nel parco antistante Villa Azzolino, un Capo Scout, citando il fondatore Baden Powell, ha ricordato come non esiste il buono e il cattivo tempo, ma solo uno scout più o meno equipaggiato. In questa espressione è raccolto tutto il senso dell’armonia che l’uomo deve avere col Creato. Ha preso poi la parola un rappresentante dell’Associazione Vivaisti di Grottammare, che comprende 25 soci fra le province di Ascoli e Fermo, che ha spiegato come questa giovane attività si occupi della coltivazione di alcune piante, in particolare dell’alloro.

Nello spazio antistante il Kursal, Don Vincent Ifeme ha spiegato come la Giornata per la cura del Creato sia nata grazie al dialogo ecumenico. Infatti, già negli anni ‘20 del Novecento, il Patriarca Ortodosso di Costantinopoli ha scritto una lettera ai propri fedeli proprio sul tema dell’ecologia. Ma la custodia del Creato non riguarda solo i cristiani, ma tutte le religioni. Ha preso poi la parola un rappresentante dell’Avis che ha spiegato come questa associazione si prenda cura delle persone.

Nel giardino del Comune i ragazzi hanno recitato l’Infinito di Leopardi e il Cantico delle creature di San Francesco e hanno poi eseguito con il flauto il brano Dolce sentire.

La manifestazione si è conclusa con gli interventi del Vescovo Carlo Bresciani e del Sindaco Enrico Piergallini.
Mons. Bresciani ha sottolineato come la prima cosa di cui dobbiamo avere cura e custodia sia la nostra interiorità. Bisogna partire da lì perché tutto possa cambiare. Non dobbiamo aspettare il cambiamento del mondo, il cambiamento degli altri, ma tutto avrà inizio dal nostro cambiamento, proprio come è accaduto per San Francesco. Il Primo Cittadino invece ha invitato a leggere la Laudato si’ e ne ha voluto sottolineare tre punti. In primo luogo l’ambiente si degrada non solo perché inquiniamo, ma perché pensiamo male. Il Papa invece invita ad affrontare cammini di liberazione, strade alternative che aprano alla vera libertà. Una di queste è la solidarietà intergenerazionale che invita gli adulti ad avere rispetto per chi verrà dopo.

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