Nel periodo tra il 2000 e il 2017 hanno perso la vita in modo violento 447 missionari e missionarie: 5 vescovi, 313 sacerdoti, 3 diaconi, 10 religiosi, 51 religiose, 16 seminaristi, 3 membri di istituti di vita consacrata, 42 laici e 4 volontari. Lo segnala l’Agenzia Fides nel report “Giovani missionari testimoni di Cristo fino a dare la vita”, che focalizza l’attenzione in particolare sui giovani sacerdoti, suore, seminaristi e laici uccisi negli ultimi 17 anni. Il testo è stato diffuso all’inizio del mese di ottobre tradizionalmente dedicato alle missioni. A perdere la vita – segnala il rapporto – sono stati anche “giovani dei nostri tempi, simili a tanti loro coetanei, non certo ingenui o sprovveduti, con titoli di studi superiori, amanti della musica o del ballo, frequentatori dei social media, che si sono preparati spiritualmente e culturalmente ad affrontare realtà diverse dalla loro, valutando con obiettività i rischi, in luoghi dove alcuni pensavano di trascorrere solo un periodo di tempo, altri l’intera vita”. Ad accomunare molti di loro è l’età, inferiore ai 40 anni, quando sono stati uccisi.

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