Mariangela Zappia, rappresentante permanente per l’Italia presso le Nazioni Unite, ha letto nel risultato che premia l’Italia una “conferma del nostro tradizionale impegno nella protezione e promozione dei diritti umani nel mondo e il patrimonio di credibilità di cui il nostro Paese gode su queste specifiche tematiche e alle Nazioni Unite in generale”. Per l’ambasciatrice, è un riconoscimento al metodo del multilateralismo con cui l’Italia si propone di affrontare e risolvere, non solo questioni delicate tra Stati e tra istituzioni e cittadini, ma anche le sfide delle migrazioni e del cambiamento climatico. “Nei prossimi tre anni – ha continuato – porteremo la nostra capacità di dialogo e mediazione al Consiglio dei diritti umani, dove continueremo a impegnarci con determinazione nelle battaglie che riteniamo prioritarie – condanna della xenofobia e contrasto a ogni forma di discriminazione, pena di morte, diritti di donne e bambini, lotta al traffico di esseri umani”. La lotta alla xenofobia era stata una delle principali prese di posizione dell’Alto Commissario per i diritti umani, Michelle Bachelet, che su questo punto aveva espresso non poche preoccupazioni per il diffondersi dell’intolleranza e aveva annunciato di voler inviare “personale in Italia per valutare il riferito forte incremento di atti di violenza e di razzismo contro migranti, persone di discendenza africana e rom”. L’ambasciatrice Zappia ha voluto rassicurare la comunità internazionale dichiarandosi “consapevole della responsabilità dell’incarico assegnato e certa di meritare questa fiducia” a livello internazionale.