Il Rapporto sullo “Stato dell’alimentazione e dell’agricoltura 2018″ (Sofa) chiede di “aprire un dibattito realistico e spassionato sulla questione della migrazione”. Lo ha affermato Kostas Stamoulis, direttore generale aggiunto per lo Sviluppo economico e sociale della Fao, per il quale “le migrazioni sono fondamentali per lo sviluppo dei Paesi che accolgono”. Il Rapporto, ha spiegato, “cade in un momento giusto della narrazione della migrazione”. Il tema “è influenzato da malintesi che hanno fatto titolo sui giornali e nei mass media”, ha detto Stamoulis mettendo in guardia da semplificazioni e luoghi comuni. Stando ai dati, infatti, “tra il 1990 e il 2015 i migranti internazionali sono passati da 153 milioni a 248. Tra loro, 25 milioni sono rifugiati scappati da conflitti o da situazioni di crisi”. “La percentuale di migranti rispetto alla popolazione mondiale totale è pari al 3,3 per cento nel 2015 contro il 2,9 del 1990, una cifra che rappresenta solo un lieve aumento”, ha fatto notare il direttore generale aggiunto per lo Sviluppo economico e sociale della Fao, ricordando che “le migrazioni internazionali sono nettamente minori rispetto a quelle interne: nei Paesi in via di sviluppo, queste ultime riguardano più di un miliardo di persone”. Infine, rileva il Rapporto, “le migrazioni, malgrado le difficoltà, fanno parte integrante dello sviluppo economico, sociale e umano e permettono di ridurre le disuguaglianze sia all’interno dei Paesi che tra i Paesi”.
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