Giancarlo Cocco
Un’opera straordinaria multimediale e unica, la cui lavorazione è durata ben cinque anni con riprese effettuate in 70 Paesi di tutti i cinque continenti per un totale di 16mila location che hanno coinvolto 60.000 persone in tutto il pianeta, parliamo dell’anteprima mondiale del VideoCatechismo della Chiesa Cattolica presentato a Roma il 25 ottobre presso l’Aula Magna della Pontificia Università Gregoriana, presenti l’Arcivescovo Rino Fisichella presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, l’ideatore del progetto Don Giuseppe Costa, il regista Gjon Kolndrekaj originario del Kosovo – allievo di Frank Capra – specializzato in docu-film di ispirazione religiosa, tra cui “Una bambina di nome Gonxhe” su Santa Teresa di Calcutta che ha avuto il privilegio di incontrare a suo tempo, ”Un Gesuita nel regno del drago” che tratta dell’opera missionaria di Matteo Ricci in Cina nel XVI secolo, solo per citarne alcuni. Era presente anche il paroliere Giulio Rapetti Mogol, che è stato consulente artistico, Don Giuseppe Vitale del Gruppo editoriale San Paolo, e il giornalista Fabio Zavattaro coordinatore dell’evento.
Le persone che hanno letto il testo del Catechismo sono state oltre 3.000 in ben 37 lingue originali, 2.600 sono stati gli attori che hanno dato vita a fiction che ricostruiscono episodi biblici del Vecchio e Nuovo Testamento. Sono stati coinvolti nella lettura, personaggi famosi, scienziati, ma anche gente comune, militari, artisti, musicisti, giornalisti e tutte le professioni esistenti, non solo nelle Chiese ma anche fuori dai luoghi di culto dove la parola di Dio viene annunciata e dove è in movimento, dove l’umanità si incontra, tra le metropoli e le periferie del mondo, tra le grandi ricchezze e la povertà, tra le bellezze della natura e i disastri ecologici. Kolndrekaj ha ricordato nel suo intervento che «Papa Francesco nell’omelia mattutina a Santa Marta del 4 maggio 2017 ha detto che la Chiesa per evangelizzare deve ripetere: ”Alzati e va” non “rimani seduta tranquilla a casa tua: no deve essere sempre in piedi e in cammino. Una Chiesa che non si alza, che non è in cammino, si ammala“».
Dal mese di ottobre inizia quindi la distribuzione in lingua italiana in DVD per 15 settimane, ognuno contiene tre episodi distribuiti dal Gruppo Editoriale San Paolo. In primavera è prevista l’uscita di un film nelle sale cinematografiche. Il regista ha raccontato che in questi anni ha girato scene in oltre tremila set cinematografici, dalle città ai monasteri di incredibile suggestione, ha incontrato testimoni appartenenti a ogni estrazione sociale, volontari, laici, missionari. «Abbiamo utilizzato tra le 6 e le 8.000 comparse in tutto il mondo» – prosegue Kolndrekaj – «a cominciare dalle ricostruzioni sceniche della Passione di Cristo girate a Maenza in provincia di Latina, cui hanno partecipato molti abitanti del luogo in costume. Sono stato colpito dalla dedizione di queste persone impegnate nei mestieri più diversi, dal fruttivendolo all’agente di polizia, al notaio, alla casalinga che durante la settimana svolgevano le loro attività e nel fine settimana ognuno si trasformava in attore e indossava l’abito per il ruolo storico della Passione di Cristo. Lo stesso discorso vale per gli abitanti di Morcone un paesino medievale in provincia di Benevento ove il sabato e domenica abbiamo girato l’Annunciazione, la nascita di Gesù e la sua vita fino a 12 anni. Ci siamo poi recati in Terra Santa per le riprese, in Palestina e Israele nei luoghi storici di Gesù. Hanno letto il Catechismo inglesi, tedeschi, arabi, portoghesi, africani, asiatici, compresi ebrei e islamici. Un messaggio ricco e universale, quello che la Chiesa ha lasciato in tutti i continenti in questi duemila anni di storia che va bene per tutta l’umanità».
Ha concluso l’evento Mons. Fisichella che ha dichiarato: «la Catechesi oggi ha bisogno di sostegno. In un momento di crisi della fede, la Chiesa mette insieme la Bibbia e la voce dei grandi maestri e dei Padri della Chiesa, la voce dei santi e delle sante nei secoli e presenta al popolo di Dio tutto il patrimonio che possediamo. Il digitale è una nuova cultura perché è un linguaggio che crea una nuovo apprendimento». Aggiungiamo che quest’opera è anche un aiuto per tutti i catechisti che si rivolgono alle nuove generazioni, strumento formidabile per comprendere le radici e la realtà della Chiesa.