SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il 28° convegno Fides Vita ha offerta l’occasione culturale di visitare quattro interessanti mostre che approfondiscono il tema scelto per il 2018 “… perché la mia gioia sia sia in voi e la vostra gioia sia piena”. In questo percorso alla scoperta di nuovi contenuti ci facciamo accompagnare da guide d’eccezione: i curatori delle esposizioni che con passione ed entusiasmo hanno pensato ad ogni minimo dettaglio.
Le mostre hanno seguito un fil rouge che unisce quattro temi diversissimi tra loro ma accomunati dall’unica provocazione all’uomo e al cuore dell’uomo: la scoperta del proprio ruolo in ascolto della bellezza, della santità o finanche della miseria per il servizio del popolo di Dio.
Il nostro viaggio parte con i curatori Federica Astraceli e Milena Crescenzi. La mostra “cantate un canto nuovo” descrive un percorso sull’origine e la storia del canto e della musica, dalle origini fino ai giorni nostri e, con l’ausilio di brani di vario genere musicale e di testimonianze e citazioni di uomini illustri, sottolinea l’universalità del peculiare linguaggio adottato in tutto il mondo per esprimere le emozioni umane, la personalità, la cultura, la lode a Dio. Papa Francesco suggerisce che Sant’Agostino, parlando della vita cristiana, dice “Canta e Cammina” ed invita ciascuno a dirlo nella sua lingua: canta e cammina, perché l’anima possa godere di più della gioia del Vangelo.
Il nostro percorso continua in cammino con Van Gogh con i curatori Andrea Consorti, Simona Cursale, Cristina Savelli, Sandro Talamonti. La seconda mostra dal titolo “Sente profondamente, sente con tenerezza”, prende spunto da uno scritto dell’artista al fratello Theo nel 1882 ed è anche il cuore della mostra, che attraverso la proposta di alcuni scritti e capolavori, cerca di ricostruire l’animo di un uomo in continuo rapporto con il reale in continua ricerca di amore, pace e salvezza, aspirazioni comuni a tutta l’umanità. Al vertice del suo bisogno non più tacitabile, chiede auto nel ricovero di Saint-Rémy, alla ricerca della luce bianca, ovvero quella gioia ardentemente desiderata. Non a caso qui produrrà i suoi capolavori più noti.
La visita prosegue con la mostra che affronta il tema più contemporaneo, quello dell’immigrazione. Curata da Donatella Capretti, Moina Maroni, Alessandra Massaroni, don Armando Moriconi, Domenico Pellei, Carla Rosati e Paolo Vallorani, gode del contributo della diocesi di Ascoli Piceno. “Dov’è tuo fratello?” prende le fila da una domanda posta da papa Francesco l’8 luglio 2013 a Salina e introduce al drammatico, spesso tragico, fenomeno della fuga di intere popolazioni da guerre, persecuzioni, fame. Una domanda che interpella la coscienza e la libertà di ciascuno e pone l’esigenza di porre al centro lo sguardo umano del fratello. Che a nessuno accada di rispondere come Caino: “Non lo so. Sono forse io il custode di mio fratello?”. Da qui le parole di Papa Francesco – accogliere, proteggere, promuovere e integrare – trasmesse nelle parole dei principali testimoni.
L’ultima mostra ci porta a percorrere la via della santità “Più vivi, più umani: giovani santi”. Nata dalla provocazione del Sinodo sui giovani, curata da Roberto Andreucci, Francesca Bellucci, Barbara Braconi, Serena Pasquinelli. Luciano Ronconi, Daniela Urbinati, Paolo Vallorani, questa mostra ci fa incontrare nove ragazzi vissuti in periodi storici ed in condizioni molto diversi, uniti dallo stesso amore per Cristo. Il Venerabile Carlo Acutis, il beato Rolando Rivi, il beato Piergiorgio Frassati, la serva di Dio Chiara Corbello, la beata Chiara Luce Badano, la venerabile Sandra Sabattini, il beato Janos Brenner, il beato Marcel Callo, il beato Isidoro Bakanja sono tutti testimoni di una maturità di fede e di vita. Nella malattia, nelle persecuzioni subite da vari regimi, nello studio o nel lavoro, nel matrimonio o nel sacerdozio hanno espresso senza paura il personale richiamo alla santità.
Le mostre si sono concluse ieri, domenica 4 novembre.
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