Sono cinque i “messaggi principali” che Pierre Moscovici, commissario per gli affari economici e finanziari, sottolinea commentando le Previsioni economiche d’autunno rese note oggi a Bruxelles valide per il triennio 2018-2020. “I fondamentali economici dell’Ue rimangono solidi”, esordisce incontrando i giornalisti, ma la “crescita proseguirà con ritmi più contenuti”. Il secondo messaggio riguarda “un calo generalizzato della disoccupazione” in Europa, con ritmi diversi tra un Paese e l’altro e alcune situazioni sempre preoccupanti (soprattutto Grecia, Spagna e Italia). Terzo elemento: l’inflazione dovrebbe lievemente aumentare, come segno di una ritrovata dinamicità dei salari e dei consumi. Quarto: migliorano le politiche di bilancio, pur con alcune eccezioni. Quinto: vi sono “notevoli rischi” per l’economia Ue che derivano soprattutto dagli scenari internazionali, fra minacciate guerre commerciali, instabilità politiche, surriscaldamento dei prezzi del petrolio e rafforzata competizione globale.
I prossimi tre anni. I dati essenziali proposti dalla Commissione segnalano la crescita dell’eurozona in calo dal 2,4% del 2017 al 2,1% nel 2018, poi all’1,9% nel 2019 e all’1,7% nel 2020. “Uno sviluppo simile – afferma la Commissione – è previsto per l’Ue27, con una crescita del 2,2% nel 2018, del 2,0% nel 2019 e dell’1,9% nel 2020”. La disoccupazione nella zona euro dovrebbe scendere, secondo le Previsioni economiche, all’8,4% quest’anno, al 7,9 % nel 2019 e al 7,5% nel 2020. Nell’Ue27 la disoccupazione è stimata al 7,4% quest’anno, per poi scendere al 7% nel 2019 e al 6,6% nei dodici mesi successivi.“La crescita costante e la messa in atto di riforme strutturali in alcuni Stati membri dovrebbero continuare a favorire la creazione di posti di lavoro”.Ma, specificazione interessante, “l’aumento dell’occupazione sarà frenato da una crescente penuria di forza lavoro”, oltre che dal citato rallentamento della crescita economica: la questione demografica fa capolino tra i numeri dell’economia. “L’incertezza a livello mondiale, le tensioni commerciali internazionali e l’aumento dei prezzi petroliferi incideranno negativamente sulla crescita in Europa”, specifica il testo a commento delle tabelle stilate dai servizi della Commissione. Per la quale “la crescita sarà sempre più spinta da motori interni: i consumi privati dovrebbero beneficiare della crescita salariale e delle misure di bilancio attuate in alcuni Stati membri”. Scenario positivo per gli investimenti: si prevede che “aumenteranno in tutti gli Stati membri nel 2019”.
Tutelare le fasce vulnerabili. Valdis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione, responsabile per l’euro e il dialogo sociale, commenta: “Tutte le economie dei Paesi Ue sono destinate a crescere quest’anno e l’anno prossimo, il che porterà a un aumento dei posti di lavoro”. Tuttavia, “l’incertezza e i rischi, sia interni che esterni, sono in aumento”. Dombrovskis aggiunge: “Dobbiamo restare vigili e intensificare gli sforzi per rafforzare la resilienza delle nostre economie”. L’Ue a suo avviso ha bisogno di rafforzare l’Unione economica e monetaria, mentre “a livello nazionale, diventa ancora più urgente costituire riserve di bilancio e ridurre il debito, garantendo al tempo stesso che anche le fasce più vulnerabili della società possano godere dei benefici della crescita”.
Il caso-Italia. C’è poi il caso-Italia, che occupa una parte significativa della conferenza stampa di Moscovici. Le cifre sull’economia tricolore che emergono dalle Previsioni non sono certo di segno positivo. Il Prodotto interno lordo dovrebbe crescere dell’1,1% nel 2018, dell’1,2 l’anno prossimo per raggiungere l’1,3% nel 2020. Si tratta della crescita più bassa in Europa. Il deficit è dato all’1,9% quest’anno, al 2,9% nel 2019 per poi sfondare il tetto del 3% nel 2020 (3,1%). Si tratta di numeri ben diversi da quelli previsti dal governo italiano. Stabile il debito pubblico al 131%. “Dopo una crescita solida nel 2017, l’economia italiana ha rallentato nella prima metà di quest’anno per l’indebolimento dell’export e della produzione industriale”.Quindi arriva il monito sui “rischi” rappresentati dal deficit e il peso degli interessi sul debito.“In alcuni Paesi dell’eurozona altamente indebitati, soprattutto in Italia, il circolo vizioso tra banche e debito sovrano potrebbe riemergere in caso di dubbi sulla qualità e la sostenibilità dei conti pubblici”, afferma Bruxelles. “Le nostre previsioni sono fondate” sui dati contenuti nella manovra finanziaria ricevuta dal governo italiano “a ottobre – scandisce Moscovici – e potrebbero cambiare se dall’Italia arriverà un nuovo progetto di Bilancio, come abbiamo richiesto per il 13 novembre”. “L’Italia non ha avuto trattamenti particolari di favore. I dati sono elaborati dai servizi finanziari della Commissione che sono indipendenti e imparziali”, tiene a precisare il commissario.