Quello della Chiesa italiana è “un disegno fortemente caratterizzato dalla sinodalità, quindi frutto e conseguenza dell’azione di uomini di Chiesa che vivono il ruolo che è stato loro assegnato nel segno della comunione e della corresponsabilità”. Lo ha sottolineato mons. Stefano Russo, segretario generale della Cei, prendendo la parola dopo il card. Bassetti, nel pomeriggio di apertura dell’Assemblea generale straordinaria della Cei, in corso in Vaticano fino al 15 novembre. Russo ha poi citato “uno dei momenti più forti che ho vissuto nell’ultimo periodo all’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici, ossia una veglia di preghiera promossa dalla Cei in Piazza San Pietro. Eravamo alla vigilia del primo Sinodo sulla famiglia e quella sera il Santo Padre ci indicò i tre contenuti che avrebbero dovuto caratterizzare quell’esperienza: il dono dell’ascolto (‘ascolto di Dio e ascolto del popolo’, ricordò); la disponibilità a un confronto sincero, aperto e fraterno che – disse il Papa – ‘porti a farci carico con responsabilità pastorale degli interrogativi che questo cambiamento d’epoca porta con sé’, infine Francesco aggiunse lo sguardo, ricordandoci che ‘se davvero intendiamo verificare il nostro passo sul terreno delle sfide contemporanee, la condizione decisiva è mantenere fisso lo sguardo su Gesù Cristo, sostare nella contemplazione e nell’adorazione del suo volto’. Ascolto, confronto e sguardo. Nell’iniziare questo nuovo tratto di strada sono queste le tre indicazioni che intendo far mie, per contribuire insieme a voi a una forma di Chiesa, che va incontro all’uomo con lo stile di Cristo Gesù”.