SANT’ EGIDIO ALLA VIBRATA – “Quel che abbiamo, se condiviso diventa ricchezza”. Con queste parole di papa Francesco la comunità di Sant’Egidio abate ha celebrato i 40 anni di sacerdozio di Don Luigino Scarponi, con una santa messa ed un pranzo comunitario di corresponsabilità, per le necessità della parrocchia.
Dopo alcuni anni da vice parroco, 11 anni a Castignano e 12 a Cupramarittina, don Luigino è parroco presso Sant’Egidio alla Vibrata da 3 anni. Il sacerdote ama raccontare una considerazione di Mons. Chiaretti, a proposito della nomina di un parroco: “è come mettere un terno al lotto! può uscire (il terno) come non può uscire” e continua “sono unito fortemente alla comunità di Sant’Egidio abate, per questo amo sottolineare che quest’anno festeggiamo le nozze di cuoio. Cercherò con la vita di essere in comunione con i miei parrocchiani, ma chiedo ripetutamente alla comunità di pregare perché il mio cuore, prima di tutto, sia come quello del buon pastore. Sono stato ordinato sacerdote il 4 novembre 1978 per le mani di Mons. V. Radicioni, tra don Angelo e don Domenico. Nei miei occhi di bambino (sono sempre bambino), c’è l’immagine dell’Annunziata di Porto d’Ascoli: io sono nato lì, recito tante volte al giorno “l’angelo del Signore portò l’annuncio a Maria” anche quando non lo richiama la campana. Se ci mettiamo sotto il manto della Madonna non avremo paura di nulla!”.
Il parroco dichiara di essere molto felice di servire una venerabilissima comunità, molto antica e curata bene dai predecessori don Ruggero e don Tommaso e continua spiegando che “il Piano Pastorale è uno solo: vivere l’anno liturgico, lasciandoci guidare dalle sue grandi feste, soprattutto dalla Domenica giorno del Signore poichè “senza domenica non possiamo vivere”. Vivremo intensamente, liturgicamente, comunitariamente, caritativamente la domenica perché da questo giorno scaturisce il nostro essere cristiani.”
La festa a sorpresa da parte della comunità testimonia dell’affetto per il suo parroco. “In questa occasione è la sposa a fare festa al suo sposo! Dopo 40 anni di vita per Cristo sono felice di confermare la necessità di affidarsi ed affinarsi alla sua Strada.” Concludendo il parroco richiama l’esperienza cristiana nel pellegrinaggio: “Dietro la Croce e la Madonna, credo fortemente in un cammino condiviso per tutte le Comunità parrocchiali della diocesi. C’è chi cammina a Cupra Marittima, chi cammina a Grottammare, chi cammina a San Benedetto, chi cammina a Villa Lempa, chi cammina a Sant’Egidio, il pellegrinaggio è uno! Saremo sempre uniti, nella persona del vescovo, durante l’Eucarestia, saremo uniti come un cuor solo e un’anima sola a lode e gloria Dio Padre. E’ lui la guida di tutte le nostre scelte ed azioni.”