DIOCESI – Venerdì 23 novembre presso la Caritas diocesana il vescovo Carlo ha incontrato noi insegnanti di Religione Cattolica per augurarci un buon anno scolastico, proponendoci interessanti suggerimenti per vivere bene questo nostro servizio nella scuola.
Seguendo la lettera pastorale ai Filippesi ci ha rivolto questa domanda: “ Come i docenti di religione cattolica possono costruire ponti, cioè relazioni?”.
Il vescovo ha sottolineato che un insegnante costruisce ponti creando relazioni con Dio, con gli alunni con i colleghi.
Il primo ponte da realizzare è con Dio che va conosciuto e amato con lo studio e la preghiera.
Il ponte verso Dio non puo’ non passare attraverso il ponte con la Chiesa, quindi nel nostro servizio c’è una dimensione missionaria. Questa dimensione occorre costruirla prima in noi stessi e poi trasmetterla agli altri.
Dopo aver costruito una buona relazione con Dio e la Chiesa, noi insegnanti di Religione siamo chiamati a creare relazioni positive con gli alunni ed i colleghi.

Il vescovo ha ribadito che noi docenti di religione, grazie al mandato della Chiesa, siamo chiamati, con il nostro buon comportamento ed esempio, ad essere dei punti di riferimento per gli alunni a noi affidati e per i colleghi con cui ci incontriamo ogni giorno.

Occorre collaborare con i colleghi per trovare strategie comuni che servano a far crescere ed educare nel miglior modo possibile i bambini e i ragazzi. L’insegnante di religione è elemento di unità che fa coesione tra i colleghi per accrescere la passione educativa nell’ambiente scolastico dove il Signore ci ha chiamato ad operare.

Per costruire ponti occorre avere il desiderio di farlo, ciò comporta fatica e sacrificio, ma le imprese belle della vita non avvengono mai se non c’è qualcuno che si è sacrificato per l’altro.

Il vescovo Carlo ha sottolineato che nella nostra società spesso ci lamentiamo per ciò che non abbiamo, ma per costruire ponti occorre riscoprire le risorse che possediamo cercando di metterle a disposizione per il bene comune. Occorre però l’impegno di tutti.

Dunque il vescovo ha concluso che se la parola religione viene dal verbo latino  “religare”, cioè legare Dio all’uomo, noi insegnanti di religione sono chiamati a costruire ponti tra Dio e gli alunni , tra Dio e i colleghi.

Ringraziamo il vescovo Carlo per questa sua riflessione che ci aiuterà a svolgere la nostra missione nella scuola con una rinnovata passione educativa e con l’impegno da parte nostra di creare ponti e relazioni positive con i nostri alunni e i nostri colleghi.

Mario Vagnoni

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