“L’Egitto non ha mantenuto fede alle assicurazioni che mi aveva dato che nessuna persona sarebbe stata molestata, intimidita o sottoposta a rappresaglie per aver incontrato o fornito informazioni a me o alla mia delegazione nel contesto della mia visita”. Lo ha denunciato il Relatore speciale sul diritto di alloggio, Leilani Farha, condannando gli sfratti forzati, le demolizioni degli alloggi, gli arresti arbitrari, le intimidazioni e le rappresaglie contro le persone incontrate durante la sua visita in Egitto dal 24 settembre al 3 ottobre 2018. “Sono scioccata dal fatto che dopo la mia missione un certo numero di famiglie di due comunità che ho visitato abbiano subito sfratti forzati contrari alle leggi internazionali”, “diverse case siano state demolite, i mobili gettati in strada e gli abitanti non abbiano più una casa”. Sono stati pedinati o minacciati e interrogati dalla polizia anche attivisti e un avvocato è stato privato della libertà di viaggiare, denuncia la nota Onu. I Relatori speciali hanno anche sollevato obiezioni presso il governo egiziano per le “restrizioni sulla possibilità della signora Farha di intrecciare contatti riservati con testimoni, individui e persone private della loro libertà mentre era in Egitto” e di non aver potuto visitare l’isola di Warraq, “dove c’è un conflitto tra residenti e autorità sugli espropri e le demolizioni di case”. La nota Onu riferisce che il governo egiziano non ha ancora fornito una “risposta ufficiale”.
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