«La “Caritas” è il centro della solidarietà della nostra comunità parrocchiale – dichiara don Francesco Ciabattoni, parroco della Sacra Famiglia di Ragnola – Ringrazio in particolare il gruppo ristretto di volontari che ha seguito con me i lavori di bonifica e ristrutturazione. Abbiamo traslocato domenica 25 novembre coinvolgendo tutti i gruppi parrocchiali, in particolare i cavalieri di San Giuseppe: in tanti hanno dato risposta all’appello, spostando scatoloni, scaffali, materiale vario. Grazie in modo particolare ad Anna, che ha seguito questo passaggio. La Caritas siamo noi, grazie a tutti i parrocchiani perché la Caritas si mantiene anche con tutto ciò che viene offerto. La nuova collocazione era un deposito inutilizzato. Dopo aver valutato diverse soluzioni, ora è un luogo speciale, il più idoneo a fungere da magazzino, dove per il momento avverrà anche l’attività di distribuzione. Ma questa è solo la prima pietra in un luogo del cuore. Il progetto completo prevede la realizzazione di altri spazi a servizio delle persone più svantaggiate con bagni e docce che serviranno anche ai bambini che giocano nel campetto parrocchiale, una saletta con cucina e delle camerette adibite a soggiorni brevi e di emergenza. Verrà istituito un servizio per il sostegno familiare e per la cura di aspetti amministrativi per chi ne necessita. A vegliare su persone ed ambienti abbiamo affisso il crocifisso della Carità: non c’è Gesù perché Gesù è ogni povero che entra qui dentro.»
Nell’ultimo anno la Caritas parrocchiale, che conta sei volontari attivi da più di dieci anni, ha assistito in media 40 famiglie in modo continuativo e 20 saltuariamente, per un totale di 180 persone circa alla settimana. Le attività principali sono la distribuzione di vestiti e delle borse della spesa, in collaborazione con il Magazzino del Banco Alimentare.
«Come gruppo parrocchiale – sottolinea Anna Bernardini Mozzoni, la coordinatrice – lavoriamo in stretto contatto con la Caritas diocesana. L’intento è aiutare le persone che hanno effettivo bisogno, soprattutto famiglie con bambini piccoli. Il 50% sono italiani, poi ci sono quelli che vengono dall’Albania e dal Marocco. Cerchiamo di instaurare prima di tutto una relazione e con alcune famiglie, seguite da anni, si è creato un vero legame. Spesso ci raccontano la loro vita, le loro esperienze, i loro problemi, per lo più legati alla mancanza di lavoro e l’impossibilità di pagare le bollette. Li conosciamo tutti per nome e qualche volta vengono a trovarci non per chiedere abiti o pacchi, ma semplicemente per trascorrere un po’ di tempo, per un abbraccio, una mano sulla spalla, un orecchio attento ad ascoltarli. Non siamo in grado di dare grandi risposte concrete, ma li accogliamo con calore, con una tazza di thè o un caffè, un sorriso ed una parola di speranza».
Dopo l’inaugurazione ufficiale, un lauto buffet ha festeggiato la nuova struttura. Per alcune famiglie indigenti inoltre, la Parrocchia ha offerto un pranzo comunitario, con il supporto dei gruppi parrocchiali e dei bambini che a gara si proponevano per servire a tavola.
«Abbiamo trascorso una domenica in piena condivisione» commentano alcuni catechisti «Eravamo in tanti, l’emozione di aver trascorso questa giornata con chi ha da donare solo un sorriso scalda il cuore. Tutto curato nei dettagli, nulla lasciato al caso, parole dolci a profusione e una bellissima sorpresa per una bimba nel giorno del suo compleanno. Il senso della generosità non si può che imparare dai volontari della nostra Caritas parrocchiale.»
Al termine dei festeggiamenti il pensiero conclusivo di don Francesco: «Oggi è stata una giornata storica per la nostra parrocchia. La manifestazione dell’amore, della generosità e del volontariato. Abbiamo aperto e inaugurato la sede esclusiva della Caritas, primo di una serie di spazi a servizio delle persone più svantaggiate. Il buffet e il pranzo di fraternità ha espresso in pieno l’armonia trasversale dei fedeli. Bambini, giovani e adulti, volontari ed ospiti sono diventati una unica grande famiglia. Grazie a tutti i parrocchiani e a tutti i volontari. Grazie a Dio che ci permette di vivere una storia di amore.»
View Comments (1)
Ai volontari va il ringraziamento di tutti coloro che credono fermamente in quei valori morali che non dovranno mai abbandonarci. Vi sono episodi che fanno ritenere che dei valori morali questo tempo senta fortemente bisogno.