Si moltiplicano i messaggi di solidarietà alla diocesi di Campinas e alle famiglie coinvolte nei tragici fatti accaduti ieri nella cattedrale dell’arcidiocesi di Campinas (Brasile, stato di San Paolo). Il 49enne Euler Fernando Grandolpho, armato con una pistola calibro 38, ha ucciso quattro persone durante la celebrazione della messa e si è poi suicidato davanti all’altare. Altre quattro persone sono state ferite. Racconta padre Amauri Ribeiro Thomazzi, vicario della Cattedrale: “Ho celebrato la messa delle 12.15. Alla fine una persona si è messa a sparare e ha fatto delle vittime. Nessuno poteva fare nulla, aiutare in alcun modo. Ha sparato alla gente, oltre 20 colpi, e poi si è ucciso. Quindi abbiamo pregato per lui, per le vittime e per coloro che sono stati feriti”. Nel corso di una conferenza stampa mons. José Eduardo Meschiatti, amministratore diocesano, e mons. Rafael Capelato, parroco della Cattedrale, hanno spiegato la dinamica dell’accaduto e presentato una nota ufficiale: “La Cattedrale di Campinas ha fornito alle autorità tutte le informazioni possibili, nonché le registrazioni del circuito di sicurezza interno”. Oltre alla preghiera e alla solidarietà con quanti sono stati coinvolti nella sparatoria e con i loro familiari, l’arcidiocesi ribadisce il ripudio “per ogni atto violento” e chiede che “ora più che mai, siamo promotori di pace”. Una messa di suffragio per le vittime sarà celebrata oggi alle 12,15 in Cattedrale.
In una nota il card. Orani Tempesta, presidente della Regionale Est 1 della Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile (Cnbb) e arcivescovo di Rio de Janeiro, esprime preghiera e solidarietà per le vittime e i loro familiari, invitando tutti a essere “strumenti di pace” dentro a questo “tempo di violenza”.