Presenti i rappresentanti e i collaboratori dell’associazione Stella del Mare, i medici psicologi specializzati, lo sponsor dell’associazione e il sindaco di San Benedetto Piunti. Tutti si sono detti concordi nel definire lo sport una palestra di vita, perché unisce condivisione, amicizia, rigore e impegno. Tutti hanno sottolineato che la salute si raggiunge facendo attività sportiva, ma tutto condito con i valori che lo sport porta con sé.
Tanti sono stati i progetti e tutti legati all’abbattimento delle criticità: il primo riguarda il raggiungimento dell’insegnamento dell’educazione fisica nelle scuole elementari ad opera di professori laureati in scienze motorie. Il secondo ostacolo è legato ai ragazzi che terminate le scuole superiori abbandonano lo sport per perseguire altre priorità quali possono essere l’università, il lavoro o altro; l’associazione ha pensato anche a loro con dei progetti di reinserimento nelle attività sportive. Un’altra criticità da superare è quella della disabilità ASD Stella del Mare si è impegnata ad aiutare ragazzi con problemi fisici e psichici, come la squadra di calcio “Crazy for football” che si è contraddistinta per energia e forza e per aver già riportato ottimi risultati. Lo sport, secondo collaboratori, medici e società, insegna il gioco, ma soprattutto insegna relazionarsi e a superare le varie paure che ognuno possiede. Il sindaco Piunti ha detto: “San Benedetto del Tronto vuole essere città capofila per quanto riguarda l’integrazione, io sono molto soddisfatto e felice di questi nuovi progetti dell’associazione Stella del Mare, vi ringrazio e vi faccio tanti auguri”. Panichi presidente regionale FIGC ha detto: “Ho condiviso con questi ragazzi tante esperienze, tutte bellissime.
Siamo stati anche a Palazzo Chigi a presentare il progetto. C’è una grande volontà di andare avanti, di non mollare”. Lo sponsor Idea Pallet si è detto felice di accompagnare questi ragazzi nel loro cammino sportivo e di essere stato contagiato dall’energia e dall’entusiasmo che li contraddistingue”.
Patrizia Neroni