“Una violenza cieca e assurda, ancora una volta, ha decapitato una giovane vita, colpito al cuore per sempre una famiglia, tramortita una comunità”. È iniziata con queste parole l’omelia di mons. Lauro Tisi, arcivescovo di Trento, per i funerali di Stato è di Antonio Megalizzi. “In tanti stanno testimoniando da giorni le sue doti di umanità, intelligenza, simpatia, generosità e altruismo non comuni. Figlio della terra italiana, in lui riunita, non solo idealmente, dalla Calabria al Trentino, dal Sud al Nord della Nazione – ha aggiunto -, egli si è formato in questa città, alla quale la Storia ha consegnato la vocazione ad essere ‘ponte’ con l’Europa”. “Nella terra che ha dato i natali a uno dei Padri fondatori del sogno europeo – ha ricordato mons. Tisi -, Antonio ha immaginato con grande libertà ed entusiasmo, ma anche con profondo realismo, un’Europa senza confini e senza pregiudizi, alla quale non vedeva alternative. Egli ne è stato testimone anche all’interno della comunità accademica, dove germogliano straordinarie risorse d’innovazione e cambiamento, che hanno nei giovani i veri protagonisti”. “Tutto questo non cancella il dramma che avvolge questa morte. Il dolore di Annamaria, Domenico, Federica e Luana toglie il fiato e domanda silenzio”, ha aggiunto il vescovo: “L’intensità dell’amore che avvolge il vostro dolore possa divenire rassicurazione che Antonio vive nelle braccia del Padre. Il Padre stesso ‘lo onorerà’. Possiate sperimentare che Antonio continua ad accompagnarvi, a sostenervi, ad amarvi”.

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