X

Parrocchia Sacra Famiglia, Don Francesco ai cinquantenni: “Essere punto di riferimento della comunità”

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Anno 1968, mezzo secolo dopo. I cinquantenni di Ragnola si sono trovati per una celebrazione e per festeggiare in nome della vita questo importante traguardo. Santa Messa e aperitivo presso la parrocchia Sacra Famiglia di Ragnola, tra ricordi e aneddoti. Una mattinata emozionante, a cui hanno partecipato decine di persone. Presente anche un gruppetto che ha frequentato le scuole elementari insieme, dal 1944.

“Il 1968 era il secondo anno della costruzione della Sacra Famiglia e dunque anche il secondo anno dei battesimi. Le parole di Don Francesco: “In chiesa forse non c’era quel fonte battesimale, ma è un bel segno oggi richiamare tutti i nati in quell’anno. E’ un momento forte di festa, si tirano un po’ anche le somme, non certamente perché la vita è finita: è il momento del passaggio degli affetti da adulto, si riescono a comprendere tanti errori fatti, a programmare una nuova vita; si riesce ad essere ancora più sensibili verso gli altri, si impara ad amare di più, si recuperano in qualche modo anche i punti di riferimento della propria Parrocchia, della Chiesa, della comunità. Chi più di coloro che hanno fatto il salto del 50° possono dare un grande slancio, un esempio ai giovani – non solo ai figli – alla comunità! E’ questa l’età della forza della maturità. In questa giornata di gioia e di festa ringraziamo Dio per questo momento ma anche per essere presenti nella comunità civile, nella società e nella parrocchia. Molti di voi sono di altre parrocchie, ma questo mio invito vale anche là dove vi trovate: cercate di essere punto di riferimento della comunità.”

Poi don Francesco rivolge un invito a tutti i bambini presenti: “Vedere gli adulti deve essere per voi uno stimolo e a volte quando sono un po’ pigri, cercate di trasmettere loro tanta energia e la forza per rimettersi in piedi. Aiutateci un po’ ad essere ancora più giovani, a togliere la pigrizia perché sappiamo tutti che bello stare insieme”.

Durante l’offertorio sono stati portati dei doni a simboleggiare lo scorrere del tempo e i segni del battesimo: una clessidra e una veste bianca del ’68, oltre alle pergamene con le benedizioni e l’atto di battesimo dei festeggiati, consegnato a ciascuno alla fine della messa.

Al termine della celebrazione un lauto aperitivo a buffet offerto dai collaboratori e dal parroco ha concluso i festeggiamenti.

Michela Galieni: