Daniele Rocchi
È rimasto solo lo scheletro della torre del vecchio campanile a raccontare la distruzione e la profanazione subite dalla chiesa parrocchiale di San Taddeo (Addaï), ad opera dello Stato islamico (Isis), nel villaggio di Karamles, uno dei tanti della Piana di Ninive abitati dai cristiani costretti alla fuga dai miliziani del califfo Al Baghdadi, nel 2014. “Ma il suono delle campane è sempre lo stesso. Sono il nostro richiamo. Dopo 4 anni la chiesa, totalmente riedificata, tornerà per la prima volta a riempirsi di fedeli per celebrare il Natale. Tenuto volutamente fuori dall’opera di ricostruzione, il campanile oggi ricorda che la presenza cristiana è ancora forte e chi voleva cancellarla a colpi di mitra e di coltelli è stato sconfitto”. Ma non è l’unico ricordo di quelle distruzioni. All’interno della navata è stata realizzata una grande teca che raccoglie i resti dei libri liturgici, statue, oggetti di culto e arredi sacri della chiesa profanata dall’Isis.
“Non vogliamo restare fermi al passato ma nemmeno dimenticare ciò che è accaduto. Il nostro sguardo è rivolto al futuro”.
Continua il ritorno. Anche perché le famiglie cristiane continuano lentamente a rientrare nelle loro terre e case, man mano che vengono risistemate, a Karamles come a Qaraqosh, Bartella, Tellskuf, Batnaya e Bashiqa. C’è un moto di orgoglio in padre Paolo Mekko, parroco caldeo di san Taddeo, mentre racconta al Sir “la gioia di tornare a celebrare in Natale nella nostra chiesa parrocchiale. L’anno scorso, di questi tempi, qui c’era solo un cantiere aperto così abbiamo festeggiato il Natale in un grande salone dove erano stati allestiti l’altare e il presepe”.
Ma questa volta non sarà così. La chiesa riedificata è stata ufficialmente inaugurata lo scorso 7 dicembre, festa di santa Barbara, patrona di Karamles, dichiara il parroco, ed “è tornata a splendere in tutta la sua bellezza. La nostra comunità, formata ad oggi da 330 famiglie caldee, adesso ha una nuova casa dove pregare e ritrovarsi”. In questi giorni i giovani della parrocchia stanno lavorando alacremente per realizzare l’albero, il presepe e le luminarie.
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