SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Da ben 14 anni si rinnova nel giorno del 25 dicembre il pranzo di Natale nella chiesa della Ss. Annunziata a Porto d’Ascoli. Iniziativa promossa con perseveranza dall’associazione Centro di Solidarietà, che ha sede in via Gronchi, e che coinvolge tutta la comunità parrocchiale per accogliere il giorno di Natale circa 200 persone. Le navate della chiesa si trasformano in un ristorante cercando di creare sempre uno spirito familiare di festa e solidarietà per tutti coloro che vivono situazioni di disagio, di povertà, di sofferenza o di solitudine.
Sono tante le situazioni di difficoltà intorno a noi materiali e umane da accogliere e aiutare.
Subito dopo la celebrazione Eucaristica della mattina di Natale, per le 13.00 la chiesa viene allestita con grandi tavolate addobbate a festa mentre i locali dell’oratorio si trasformano nelle cucine.
Tutta la comunità contribuisce: i volontari che aiutano nell’allestimento e nella risistemazione poi dei banchi che devono essere pronti per la celebrazione delle 19.00; le famiglie che portano i timballi; i bambini della scuola dell’infanzia che preparano i segnaposto; tanti donatori che contribuiscono in diverso modo; tutte le persone, dai giovani agli adulti, che scelgono di trascorrere il giorno di Natale a servizio degli ospiti come camerieri, cuochi, lavapiatti, addetti alla distribuzione, alla pulizia, all’accoglienza… di cose da fare ce ne sono tante sotto il coordinamento del presidente dell’associazione Gianluca Pasqualini.
A tavola con gli ospiti il parroco don Anselmo Fulgenzi e anche il sindaco Pasqualino Piunti, il comune di San Benedetto ha patrocinato l’iniziativa, il vescovo Carlo Bresciani è passato per il saluto e la benedizione a inizio pranzo. Al termine del pranzo per la gioia dei più piccoli è arrivato Babbo Natale, un signore della parrocchia che ogni anno con la sua barba naturale veste i panni rossi e arriva con sacchi di giochi per tutti. I giocattoli quest’anno sono stati raccolti grazie alla generosità di tanti donatori nei giorni precedenti il Natale.
Nonostante la chiesa subisca ancora il disagio della parziale chiusura dopo il terremoto, c’è stato spazio per tutti, senza timore si sono abbattuti i “muri” dell’incontro, come testimoniato dal presepe che adorna la chiesa. Così il giorno di Natale è stata un’occasione d’incontro tra persone diverse, di fedi e tradizioni diverse, capace cioè di rendere concreto l’augurio natalizio di papa Francesco: “Senza la fraternità che Gesù Cristo ci ha donato, i nostri sforzi per un mondo più giusto hanno il fiato corto, e anche i migliori progetti rischiano di diventare strutture senz’anima. Per questo il mio augurio di buon Natale è un augurio di fraternità. Fraternità tra persone di ogni nazione e cultura. Fraternità tra persone di idee diverse, ma capaci di rispettarsi e di ascoltare l’altro. Fraternità tra persone di diverse religioni. Gesù è venuto a rivelare il volto di Dio a tutti coloro che lo cercano”.
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