“Per rendere più giusta e sostenibile la stagione che si è chiamati a governare, una politica responsabile e lungimirante non alimenta le paure, non lascia spazio alla logica del nazionalismo, della xenofobia, della guerra fratricida”.
Lo ha scritto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio inviato a Papa Francesco in occasione della Giornata mondiale della pace che si è celebrata il 1° gennaio. Il tema “La buona politica è al servizio della pace” scelto dal Papa secondo il Capo dello Stato, “offre l’opportunità di misurarsi con le stringenti esigenze di un servizio che deve essere sempre orientato alle più alte idealità, alla costruzione del bene comune, al rispetto dei diritti fondamentali, alla promozione della concordia tra i popoli”. “Condivido appieno l’ispirazione del suo messaggio – prosegue Mattarella -, che tratteggia nitidamente la linea di discrimine tra la figura del buon politico e le degenerazioni dell’azione pubblica”. Per il presidente della Repubblica, il messaggio “induce a vigilare affinché il nostro operato resti lontano da inadempienze, arbitrii, o contrapposizioni strumentali per farsi portatore di convivenza e di pace, mentre opportunamente ricorda che la responsabilità politica è attribuita a tutti i cittadini, senza il cui coinvolgimento non è possibile costruire forti e vitali istituzioni democratiche”. Il Capo dello Stato sottolinea poi che “la buona politica, quella che incoraggia il dialogo, stimola la partecipazione dei giovani e valorizza il contributo di ciascun membro della società è l’orizzonte ideale in cui si situa l’agire concreto del buon governante”. E se la politica “può anche richiedere decisioni ardue, scelte impopolari, capacità di sacrificio e rinunce personali”, per Mattarella, “se ben esercitata, essa diviene davvero una ‘forma eminente di carità’”. Ricordando i contenuti della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, il presidente della Repubblica ribadisce che “l’Italia difende tali principi anche al livello internazionale e si adopera a sostegno delle iniziative volte a prevenire nuovi conflitti, gestire le sfide globali, costruire società pacifiche e inclusive”. “A questa impostazione – assicura Mattarella – si ispirerà l’esercizio del nostro mandato triennale in seno al Comitato Diritti umani delle Nazioni Unite, con l’obiettivo di contribuire all’affermazione dell’universalità dei diritti di libertà ed eguaglianza”.
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