SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La Notte Nazionale del Liceo Classico, uno degli eventi più innovativi nella scuola degli ultimi anni, è già arrivata alla sua quinta edizione ed è ormai alle porte. Nata da un’idea del prof. Rocco Schembra, docente di Latino e Greco presso il Liceo Classico “Gulli e Pennisi” di Acireale (CT), sostenuta dal Ministero della Pubblica Istruzione, e introdotta dal brano inedito “Ti porterò a Pompei” del cantautore fiorentino Francesco Rainero, quest’anno si celebrerà venerdì 11 gennaio 2019, dalle ore 18:00 alle ore 24:00 in 433 licei classici su tutto il territorio nazionale, ben ventisei in più rispetto all’anno scorso, un numero imparagonabile ai centocinquanta che aderirono nell’ormai lontana prima edizione.
Il Liceo Classico Leopardi di San Benedetto del Tronto aderisce all’iniziativa ed aprirà le proprie porte: venerdì 11 gennaio dalle ore 18 alle ore 24.
Durante l’evento, gli studenti del Liceo Classico si esibiranno in rappresentazioni, recitazioni, performance musicali, coreografie, lettura di poesie, attività laboratoriali, proiezioni di corti, allestimenti di varia natura, realizzati grazie all’impegno e alla collaborazione degli insegnanti.
Ci sarà la partecipazione straordinaria del fisico Eugenio Coccia, membro dell’Academia Europaea e fellow dell’European Physical Society, uno degli autori della scoperta delle onde gravitazionali e della prima osservazione dei buchi neri, e, inoltre, fondatore dal 2016 e rettore del Gran Sasso Science Institute. Il tema della Notte sarà “L’atelier delle Muse”.
L’idea di partenza si è dimostrata vincente: nata per dimostrare in maniera evidente che il curricolo del classico, nonostante tutti gli attacchi subìti in quegli anni, era ancora pieno di vitalità ed era popolato da studenti motivati, ricchi di grandi talenti e con abilità e competenze che oltrepassavano di gran lunga quelle richieste a scuola, la Notte Nazionale del Liceo Classico ha oggi fatto breccia nell’opinione pubblica, ha contribuito in maniera rilevante a focalizzare l’attenzione dei media e della gente comune su quello che è il fiore all’occhiello del sistema scolastico italiano. E ha probabilmente fatto sì che si determinasse quell’inversione di tendenza nelle iscrizioni al liceo classico che ormai da qualche anno hanno ripreso a salire a livello nazionale.
Anche quest’anno, per la quinta volta, prenderà magicamente forma l’idea del prof. Rocco Schembra e, in contemporanea, in quelle sei ore straordinarie, i 433 licei classici aderenti apriranno le loro porte alla cittadinanza e gli studenti si esibiranno in tutta una serie di performance legate ai loro studi e alla esaltazione del valore formativo della cultura classica. Chi durante quelle ore si recherà in uno di questi licei, potrà assistere a maratone di lettura, recitazioni teatrali, concerti, dibattiti, presentazioni di volumi, incontri con gli autori, cortometraggi, cineforum, degustazioni a tema ispirate al mondo antico e quant’altro la fantasia e la voglia di fare degli studenti e dei docenti saprà mettere in atto.
Inoltre, a partire da quest’anno, due grandi novità. Da una parte, il partenariato che RAI Cultura e RAI Scuola hanno voluto siglare con il Coordinamento Nazionale della Notte,e che, tra l’altro, oltre ad un servizio di presentazione (consultabile QUI), permetterà di avere delle riprese in diretta dalla Notte del Liceo Classico “Giulio Cesare” di Roma. Dall’altra parte, un primo tentativo di internazionalizzazione della Notte. L’ideatore e coordinatore nazionale, prof. Rocco Schembra, su invito dell’Istituto Italiano di Cultura di Atene, col patrocinio della Federazione delle Comunità e Confraternite Elleniche in Italia e della Cattedra di Lingua e Letteratura Neogreca della Sapienza di Roma, sarà nella capitale greca nel mese di febbraio per tentare di esportare anche lì il modello della Notte e per contribuire a riaccendere l’interesse per la cultura classica proprio nel Paese che di essa è stato la culla.
La Notte Nazionale del Liceo Classico è più che una festa. È, innanzi tutto, un modo alternativo ed innovativo di fare scuola e di veicolare i contenuti, un puntare su una formazione di natura diversa che non va a sostituire quella tradizionale, ma le si affianca in maniera produttiva e proficua. Il bello della Notte Nazionale non è solo nella Notte stessa, ma nei lunghi e laboriosi preparativi che la precedono, che fanno sì che gli studenti identifichino i locali in cui quotidianamente vivono le ansie e le aspettative di un cammino faticoso, ma gratificante, di studio con un ambiente ludico, in cui cultura vuol dire gioia, piacere di condivisione, rispetto dei tempi e delle parti. Tutti assieme, in una Italia finalmente unita nell’ideale di difesa, promozione e salvaguardia delle nostre radici più autentiche, quelle della civiltà greco-romana; noi che, secondo quello che afferma il cantautore Rainero nell’inno dell’evento con riferimento a Pompei, “dalla cenere e i vapori, torneremo antichi e come nuovi”