Successivamente, il patriarca Bartolomeo, il metropolita Epifanio e il presidente Poroshenko hanno lasciato la chiesa ed hanno avuto un incontro. Poi, sono tornati nella chiesa di san Giorgio e il patriarca Bartolomeo e il metropolita Epifanio hanno elevato una preghiera, in seguito alla quale il capo del Patriarcato ecumenico ha apposto la propria firma sul documento (Tomos) che attesta ufficialmente l’indipendenza della Chiesa ucraina. La firma del Tomos si è svolta nel mezzo della chiesa di san Giorgio e il documento è entrato in vigore dal momento della sua firma. La Chiesa ucraina è diventata così la quindicesima Chiesa ortodossa locale.
Prendendo la parola, il Patriarca Bartolomeo ha detto che Costantinopoli accoglie e abbraccia il popolo ucraino “come vera madre” sottolineando di aver sempre agito a servizio dei “desideri” e degli “interessi dei suoi figli”. Bartolomeo ha parlato di una “giornata storica” vissuta a sostegno dei “diritti del popolo ucraino e della giustizia in generale, ma anche dei diritti umani e, in particolare, della libertà religiosa per tutti i popoli e le nazioni”. E rivolgendosi direttamente al metropolita Epifanio, ha detto: “Beatitudine, è stato un tuo diritto chiedere e richiedere l’autocefalia. Ed era un diritto e un privilegio della Tua Madre Chiesa di Costantinopoli conferirti questo stato. Preghiamo incessantemente perché ti dimostri degno di questo dono ed agisci come prezioso compagno di viaggio delle altre Chiese sorelle a servizio dell’unità e della cooperazione pan-ortodossa, così come per la nostra comune testimonianza al mondo contemporaneo, che ha un’inesauribile sete di spiritualità nascosta nei tesori dell’ortodossia”.
Il presidente Poroshenko ha ringraziato il Patriarca ecumenico Bartolomeo per il suo amore per l’Ucraina e per il popolo ucraino e per il coraggio che Sua Santità ha dimostrato fin dal momento in cui ha deciso di avviare il processo di concessione dell’autocefalia alla Chiesa ucraina. Dopo aver ringraziato anche il Santo Sinodo, i membri della Verkhovna-Rada, la gratitudine di Poroshenko si è rivolta ai “milioni di ucraini in tutto il mondo”: “Solo grazie alle vostre preghiere”, questo giorno “è diventato possibile”.
“Desidero esprimere la nostra gratitudine al presidente dell’Ucraina – ha quindi detto il metropolita di Kiev, Epifanio – e a tutti coloro che hanno lavorato con lui e sotto la sua guida per aiutarci a realizzare il sogno di generazioni di gerarchi ortodossi ucraini e credenti di avere una Chiesa ortodossa autocefala”.
Domani, 6 gennaio, per la solenne festa della Santa Teofania, Sua Beatitudine il metropolita concelebrerà con il Patriarca ecumenico nella chiesa patriarcale. Dopo la lettura del Santo Vangelo, il Patriarca ecumenico consegnerà ufficialmente la pergamena di conferimento dell’autocefalia a Epifanio e avverrà lo scambio dei discorsi ufficiali e dei doni commemorativi tra i due primati. Al termine della concelebrazione, avrà luogo la funzione di Benedizione delle acque sulla banchina del Fanar, con la partecipazione dei due primati.