“In seguito a un attacco da parte di gruppi armati non statali alla base militare di Baga, ha avuto inizio una massiccia migrazione dall’area di Kukawa a Monguno, nella regione di Borno, ai confini di Camerun e Ciad”. Lo denuncia Azione contro la Fame, che riferisce di aver distribuito “articoli non alimentari a più di 800 famiglie e formato 135 volontari per iniziare uno screening di massa dei bambini, identificare i casi di malnutrizione e dare il via al successivo trattamento presso sei centri sanitari supportati dall’organizzazione”. Sono 90 al momento i membri del team che “rispondono alle necessità più urgenti di salute, nutrizione, acqua e igiene, ma c’è ancora molto da fare”, dice Shashwat Saraf, direttrice Paese di Azione contro la Fame in Nigeria, che si è recata a Monguno per toccare con mano la situazione della popolazione sfollata. “Cibo, acqua, vestiti e medicine sono ancora i bisogni prioritari”, aggiunge. Dopo un secondo attacco alle caserme militari di Kekeno e Monguno, il 28 dicembre, il personale delle Ong è stato temporaneamente mobilitato a Maiduguri. “Questo ha portato a una notevole carenza di operatori umanitari a Monguno, rendendo così difficile rispondere e comprendere la scala dei bisogni. È fondamentale – conclude Saraf – che gli attori umanitari tornino a Monguno per rispondere ai bisogni dei nuovi arrivati, oltre a quelli già esistenti, per il gran numero di sfollati presenti da prima”.