Nel mondo ci sono 71 milioni di giovani disoccupati. Oltre 150 milioni di giovani lavorano, ma vivono con meno di 3 dollari al giorno. A livello globale, 6 bambini e adolescenti su 10 non raggiungono i livelli minimi di competenze nella lettura e in matematica e 200 milioni di adolescenti sono fuori dalla scuola. Quelli colpiti maggiormente sono coloro che hanno più bisogno di istruzione e competenze, per lo più ragazze, giovani donne, bambini e adolescenti che vivono in zone di conflitto e coloro con disabilità.
Migliaia di giovani hanno un messaggio urgente per i leader che partecipano al World Economic Forum di Davos: “Abbiamo bisogno di più lavoro e di un’istruzione migliore”. Il messaggio è il risultato di un sondaggio online – al quale hanno partecipato 10.000 giovani da 160 Paesi – condotto dall’Unicef per portare le voci dei giovani all’incontro di opinion leader globali.
Le opinioni espresse nel sondaggio parlano di una crisi dell’istruzione e delle competenze. Tra una lista di 5 priorità, dal sondaggio è emerso che “il più ampio numero di persone che hanno risposto – il 35% – ha identificato come priorità avere più opportunità lavorative; la seconda priorità più importante, identificata dal 26% dei rispondenti, è di avere un’istruzione migliore; il 16% ha dichiarato che la priorità più importante è la protezione del pianeta e delle risorse naturali, il 15% ha richiesto supporto per l’agricoltura e l’imprenditorialità, mentre l’8% un migliore accesso alla tecnologia; solo metà, il 47%, ha detto che la globalizzazione ha unito le persone, mentre secondo il 36% sta ampliando il gap tra i ricchi e i poveri; oltre 3 giovani su 5, o il 63%, ha trovato che i leader dell’economia dovrebbero fare di più per aiutare i giovani ad avere successo nel mondo globalizzato di oggi”.
Per la prima volta il Forum di Davos ha nominato 6 Global Shapers sotto i 30 anni come copresidenti dell’incontro. “I giovani vogliono – e hanno bisogno – di competenze per il lavoro del futuro: competenze digitali, agricoltura moderna, tecnologia green e competenze di business e imprenditoriali. In quanto comunità globale, il business di una volta non va più bene. Il settore privato ha un ruolo cruciale per colmare questo gap e dare ai giovani le opportunità di cui hanno bisogno per sviluppare il loro potenziale”, ha sottolineato Fore.
“Stiamo chiedendo soluzioni all’avanguardia e nuove idee – ha concluso Fore -. Se agiamo con saggezza e urgenza, possiamo avere domani tanti giovani competenti e con una preparazione migliore per creare economie sostenibili e società pacifiche e prospere”.