Il religioso, particolarmente attivo nelle battaglie per il creato e membro del direttivo della rete continentale latinoamericana Iglesias y Minería, si è recato questa mattina a Brumadinho, che dista da Belo Horizonte circa 60 chilometri. A parlare sono i video e le foto che ha inviato al Sir, contestualmente alla sua testimonianza: “Il numero esatto delle vittime non si può sapere. La Vale ha diffuso una lista di 413 lavoratori che risultano dispersi. Ma ci sono persone che, secondo i familiari, non si trovano, eppure non fanno parte della lista, che dunque è incompleta”. E poi ci sono le persone che non lavoravano alla miniera. “La maggior parte degli abitanti, però, è riuscita a mettersi in salvo, anche perché la colata di fango si è divisa in due e la maggior parte è andata verso una zona meno abitata”.
La questione “che fa pensare – continua frei Rodrigo – è che questa tragedia accade tre anni dopo quella, simile, accaduta a Mariana, e dopo ripetuti avvertimenti. La diga non veniva utilizzata dal 2015, ma com’è possibile che proprio subito sotto ci fossero gli uffici e il refettorio? La sicurezza di questo tipo di dighe è messa in discussione da tempo. Eppure, dopo la tragedia di Mariana, invece di rendere più difficili le procedure, esse sono diventate perfino più flessibili”.