“Una grande grazia per il Portogallo e l’Europa. Una grande grazia che vogliamo condividere con i giovani di tutto il mondo”. Sono le prime parole di mons. Josè Ornelas Carvalho, vescovo di Setubal, rilasciate al Sir subito dopo l’annuncio, dato oggi della prossima Gmg, nel 2022, a Lisbona. “È stato un desiderio condiviso da tutta la Conferenza episcopale portoghese e sollecitata da diversi organismi laicali”, spiega il vescovo, che rivela come “l’idea di ospitare la Gmg e il Papa sia stata subito fatta propria dalle massime Istituzioni portoghesi rendendo di fatto possibile l’organizzazione. Tutte le forze politiche si sono dimostrate favorevoli”.
Un Paese in ripresa. Ad accogliere il Papa e i giovani sarà un Paese che, “uscito dalle secche della crisi economica, ha ripreso a camminare”.
“La strada è ancora lunga – ammette il presule – ma questo appuntamento mondiale rafforza la fiducia del nostro Paese. Molti giovani sono emigrati per sfuggire alla crisi ma ci stiamo riprendendo e guardiamo al futuro con maggiore speranza”.
Mons. Ornelas Carvalho si dice convinto che la Gmg “servirà ai giovani lusitani per riscoprire sentieri di fede e per avvicinarsi alla Chiesa. Siamo certamente consapevoli che questo incontro travalica le barriere e le culture per cui crediamo che il messaggio sarà per tutti i giovani, con un particolare riguardo per quelli del Vecchio Continente che non mancheranno l’appuntamento. I giovani hanno desiderio di ritrovarsi tra loro, parlarsi e ascoltare il Papa. La Gmg non è un evento virtuale perché l’esperienza di Chiesa passa per il dialogo e l’ascolto diretto”.
Affacciata sull’oceano. E per meglio spiegare il carattere di apertura globale che la Gmg portoghese vuole avere, il vescovo non esita a ricordare che
“il Portogallo è l’ultima spiaggia dell’Europa continentale che si affaccia sull’Oceano. Per noi l’Oceano non ha mai rappresentato un limite ma piuttosto l’apertura senza paura al mondo”.
“Il mare è sempre stato per noi una via di comunicazione verso nuovi mondi e non un ostacolo. Il mare è un invito a prendere il largo. Molti dei fedeli della mia diocesi sono stranieri, africani, sudamericani, dell’Est europeo. Viviamo questa diversità come una ricchezza”. Dal vescovo arrivano anche alcune anticipazioni: “Le diocesi più direttamente coinvolte dovrebbero essere, con Lisbona, Setubal, Santarém e Leiria-Fátima, tutte suffraganee di Lisbona e vicine anche geograficamente. L’organizzazione ha già mosso i suoi primi passi e si stanno già visionando alcuni possibili luoghi per lo svolgimento del programma”. All’esame ci sarebbe anche l’area che fu usata per l’Expo del 1998, situata nella parte orientale della città vicino al fiume Tago.
Fatima. Sulla possibilità che alcuni eventi della Gmg possano essere ospitati nel santuario di Fatima, mons. Carvalho non si sbilancia. “Siamo nel campo delle ipotesi ed è impossibile dirlo”. Altro punto sui cui si sta ragionando è quello dei partecipanti: “Inutile fare previsioni adesso. Indubbiamente dovremo ragionare su numeri importanti perché, come si sa, la Gmg in Europa faciliterà la partecipazione di tanti giovani. Questo afflusso richiede strutture tecnico-organizzative notevoli. Mi riferisco in particolar modo a spazi adeguati, alloggi e trasporti. Una cosa è certa: faremo del nostro meglio per dare a tutti l’accoglienza migliore”.