“Dov’è il tuo fratello?”, la voce del suo sangue grida fino a me, dice Dio. Questa non è una domanda rivolta ad altri, è una domanda rivolta a me, a te, a ciascuno di noi”, con queste parole Papa Francesco scuoteva il nostro cuore, interpellava la nostra coscienza. E continuava: “«Dov’è il tuo fratello?». Chi è il responsabile di questo sangue? (…). Oggi nessuno nel mondo si sente responsabile di questo; abbiamo perso il senso della responsabilità fraterna; siamo caduti nell’atteggiamento ipocrita del sacerdote e del servitore dell’altare, di cui parlava Gesù nella parabola del Buon Samaritano: guardiamo il fratello mezzo morto sul ciglio della strada, forse pensiamo ‘poverino’, e continuiamo per la nostra strada, non è compito nostro; e con questo ci tranquillizziamo, ci sentiamo a posto”.
Questa mostra non intende entrare nel merito di quelle risposte che necessariamente la politica deve trovare e offrire; desidera solo porre al centro uno sguardo umano: quello sguardo umano che non può non essere criterio di fondo e di giudizio di ogni scelta e di ogni decisione, personale e comunitaria.
“Dov’è il tuo fratello?”. Che a nessuno accada di rispondere come Caino: “Non lo so. Sono forse io il custode di mio fratello?”.
L’ incontro di approfondimento che si terrà venerdì 8 febbraio, moderato da Domenico Pellei, vedrà la partecipazione di Don Armando Moriconi, uno dei curatori, insieme a Pellei, della mostra, e di Emilio Drudi, giornalista e voce autorevole sul tema delle migrazioni.
La mostra è in collaborazione con il nostro giornale diocesano.