GROTTAMMARE – Quella di “Maria che scioglie i nodi” è una devozione alla Vergine, un affidamento in umiltà a Lei che bussa al cuore del Signore, perché sciolga i difficili “nodi” del “nastro” delle nostre vite.
Tale devozione nasce in Germania all’inizio del 1700. L’origine è legata alla storia della famiglia Langenmantel: Wolfgang sposò Sophie Imhoff nel 1612, ma la loro vita coniugale, in breve, entrò in crisi profonda. Prima della separazione, Wolfgang chiese aiuto al Monastero di Ingolstad (a 70km da Augsburg), dove il gesuita Padre Jacob Rem era amato da tutti.
Il Padre lo affidò alla Madonna “tre volte ammirabile” e insieme pregarono a lungo. Gli sposi, grazie alle preghiere, si riconciliarono. Si narra di un evento straordinario accaduto davanti al Padre Rem: il 28 settembre 1615, durante la preghiera di Wolfgang e Sophie, il nastro che legava le mani degli sposi in crisi si sciolse dai suoi nodi ed acquistò un colore bianco splendente, come era nel giorno delle nozze. Forse si tratta di un racconto leggendario, ma il vero miracolo è quello del perdono reciproco fra i due sposi.
La Novena nata da questa devozione è conosciuta come la “novena che sconfigge il diavolo”, che è il divisore per eccellenza, secondo quanto raccontato da Padre Cipriano De Meo, esorcista cappuccino, al quale il diavolo stesso aveva confessato che quella novena aveva distrutto un suo piano di perdizione. Per questo il Padre la consigliava come lotta contro il demonio.
Molti anni dopo Hieronymus Ambrosius Von Langenmantel (nipote di Wolfgang), Canonico di St Peter ad Augsburg, dedicò una cappella alla sua famiglia e commissionò la pala d’altare di Maria che scioglie i nodi al pittore Johann Melchior Georg Schmittdner che la finì nel 1700. La Madonna è in cielo fra gli Angeli, scioglie i nodi di un nastro offerto da un Angelo alla Sua sinistra e lo passa, una volta sciolto, ad un Angelo alla Sua destra. È un ricordo del miracolo del perdono matrimoniale, mostra Maria mediatrice nella vita di coppia e nella vita in genere. In basso nella pala è raffigurato l’Arcangelo Raffaele che accompagna Tobia ad incontrare la moglie (storia tratta dal libro di Tobia) l’immagine vuol significare che il matrimonio è voluto e accompagnato da Dio che invia gli Angeli e la Madonna in aiuto come aveva disposto per Eolfgang e Sophie.
Solo nel XX secolo la devozione all’immagine esce dall’Europa e giunge in Sud America grazie al nostro attuale Pontefice, allora Sacerdote in Germania per la sua tesi (1986) di dottorato. Durante la visita a St Peter ad Augsburg, Chiesa gestita dai suoi confratelli gesuiti, vide la pala, conobbe la storia e la devozione e decise di portarla a Buenos Aires, come regalo per i suoi parrocchiani . Così fece fare alcune stampe per riprodurre l’immagine e distribuirla. Nel 1996 il Parroco di San Jose del Talar, a Buenos Aires ,diffuse la devozione a Maria che scioglie i nodi, le dedicò un altare con una riproduzione dipinta. Oggi la Parrocchia di San Jose e il Santuario “de la Virgen que desada nudos”. Il nostro Papa Francesco, quando era Cardinale, celebrò l’8 dicembre 2011 (a 15 anni dall’intronizzazione) la Santa Messa a San Jose, dicendo “Le affidiamo i nodi dei nostri peccati per far sì che Lei ci avvicini a Suo Figlio Gesù” e la devozione si è diffusa in tutto il mondo. Questa è la storia di un quadro, di una preghiera , di un grande atto di fede.
Da Mercoledì 6 febbraio alle ore 17.00 e tutti i mercoledì per nove settimane si pregherà la Novena alla Madonna che scioglie i nodi, nella Chiesa di San Pio V a Grottammare, secondo una tradizione ormai consolidata, che vede questo incontro di preghiera 2 volte all’anno: il primo nel periodo che precede la Pasqua, il secondo durante l’estate nei mesi di luglio e agosto. Tutti sono invitati a questo percorso di fede di speranza di carità fraterna, un momento che non è solo intimo ma è finalizzato a presentare a Maria, coralmente, i nodi della nostra comunità, dell’Italia del mondo intero.