“Questa legislazione è puro e semplice male. E sconvolge vedere tale malvagità accolta con applausi e ovazioni”. È durissimo mons. Joseph F. Naumann, presidente della Comissione Pro-Life della Conferenza episcopale Usa, nel suo attacco alla legge sull’aborto approvata recentemente dallo stato di New York. La recente norma giustifica l’aborto come assistenza sanitaria e ne consente la pratica fino al nono mese di gravidanza, rimuovendo qualsiasi protezione anche per i bambini che nascono vivi dopo l’intervento abortivo. Nella nuova normativa, l’aborto passa dall’essere una libera scelta, ad una forma di assistenza sanitaria da cui dipende la vita e la salute delle donne. “È una bugia, è disonesto – afferma l’arcivescovo Naumann – credere che la salute di una donna, dipenda dall’uccidere intenzionalmente un figlio” e chiama a rapporto tutti i cattolici, dai vescovi ai laici, perché agiscano sul fronte educativo, legislativo e civile soprattutto dopo che la Virginia e altri stati si stanno orientando sul modello di New York. Parla di “giorni molto bui”, il presidente della Commissione prolife che chiede, anche alle persone di altre religioni, di usare la preghiera, di parlare con i deputati eletti, di iscriversi a gruppi in difesa della vita per combattere a favore dei più vulnerabili: “I bambini non ancora nati e le loro madri”.
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