“Vogliamo dare la priorità a quattro temi: l’esclusione di altre forme di piena realizzazione della persona diverse da quelle del socialismo e del comunismo, la giusta comprensione di cosa significa Stato laico, la visione integrale del matrimonio e della famiglia, l’economia al servizio del bene comune”. Lo scrive la Conferenza dei vescovi cattolici di Cuba (Cocc) in un messaggio pubblicato in vista del referendum sulla nuova Costituzione previsto per il prossimo 24 febbraio. Il messaggio è firmato da tutti i vescovi del Paese, che esortano: “Ogni cittadino, con il suo voto responsabile e secondo coscienza, contribuisca alla costruzione di una società in cui tutti i cubani si sentano rispettati nei loro diritti e, allo stesso tempo, costruiscano una vita dignitosa e prospera con la partecipazione di tutti, senza alcuna esclusione”. Nel preambolo della nuova Costituzione sottoposta a referendum è scritto che “solo nel socialismo e nel comunismo l’essere umano raggiunge la sua piena dignità”. I vescovi riflettono, però, che “l’assolutezza di tale affermazione che appare nel testo costituzionale esclude l’esercizio effettivo del diritto alla pluralità di pensiero sull’uomo e sull’ordine della società. La pluralità deve essere salvaguardata dalla Costituzione, come espresso nell’articolo 1”. Come detto, tra i vari temi risalta quello della laicità dello Stato: “La libertà di praticare la propria religione non consiste nella semplice libertà di avere delle credenze religiose, ma nella libertà di ciascuno di vivere secondo la propria fede e di esprimerla pubblicamente, avendo come limite il rispetto dell’altro”. In questo contesto viene reiterata la richiesta, espressa nel precedente messaggio di ottobre, per il riconoscimento giuridico della Chiesa, della sua identità e della sua missione, e il rispetto dell’obiezione di coscienza.