“Una perenne ed inestimabile eredità per la Chiesa e per l’umanità”. Così il card. Kevin Farrell, prefetto del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita definisce l’enciclica Humanae Vitae di San Paolo VI in un messaggio inviato ai partecipanti al Convegno internazionale organizzato a Kigali dall’arcidiocesi e dalla Conferenza episcopale del Rwanda, in collaborazione con la Fondazione Pallottina per la Famiglia, in occasione del 50°anniversario del documento. “La finalità pastorale dell’Enciclica è inequivoca: riproporre con un linguaggio attuale il Magistero della Chiesa sull’amore coniugale e dare una risposta ai cambiamenti culturali, con speciale riferimento all’introduzione della contraccezione medica ed artificiale”, spiega il card. Farrell sottolineando che “quando San Paolo VI promulgò Humanae Vitae, nessuno avrebbe mai immaginato che questa sarebbe stata l’ultima enciclica del suo pontificato”. Secondo il prefetto del dicastero vaticano, “è quasi come se avesse voluto garantire con Humanae Vitae la continuità del suo insegnamento anche per le generazioni future”.
Nel messaggio, il card. Farrell ricorda che “la famiglia e la Chiesa hanno entrambe una grande sfida da superare per promuovere l’amore coniugale e concentrare i nostri sforzi pastorali non sulla base di ideali teologici astratti che possono spesso sembrare lontani da situazioni concrete e possibilità pratiche delle famiglie reali, ma su ciò che ogni membro della famiglia vive nel suo ambiente”.