«Faccio una premessa. La premessa è: il mondo del lavoro è una priorità umana. E pertanto, è una priorità cristiana, una priorità nostra, e anche una priorità del Papa. Perché viene da quel primo comando che Dio ha dato ad Adamo: “Va’, fa’ crescere la terra, lavora la terra, dominala”. C’è sempre stata un’amicizia tra la Chiesa e il lavoro, a partire da Gesù lavoratore. Dove c’è un lavoratore, lì c’è l’interesse e lo sguardo d’amore del Signore e della Chiesa» (dal discorso di papa Francesco ai lavoratori, Genova, 27 maggio 2017).
L’Istituto Teologico Marchigiano ospiterà il prossimo venerdì 22 marzo 2019 nella sede di Ancona una giornata di studio di teologia sacramentaria. Prendendo spunto dalle parole pronunciate a Genova lo scorso 27 maggio 2017 da papa Francesco ai lavoratori della città, si vorrebbe proporre una riflessione sulla teologia del lavoro e sulle implicazioni pratiche che interpellano il mondo credente: formazione, disoccupazione, precarietà, mercificazione, delocalizzazione, salari, impresa e profitto. Nel dire che il lavoro «è una priorità umana», papa Francesco sintetizza il senso della dottrina sociale della Chiesa in proposito. Se di per sé la tradizione ecclesiale ha un lungo e significativo insegnamento in proposito (si pensi al magistero di Paolo VI o a quello di Giovanni Paolo II), va anche osservato che non sempre la valenza positiva del lavoro è stata sottolineata adeguatamente. A volte l’orizzonte cristiano è stato risucchiato da una prospettiva esclusivamente immanente, mentre in altri casi è prevalsa per reazione una visione spiritualista e neo-gnostica, completamente avulsa dalle dinamiche del tempo presente. Il convegno vorrebbe raccogliere tali questioni e aprire uno spazio di riflessione sul carattere sacramentale del lavoro come collaborazione alla creazione.
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