“Suoni di fratellanza” riempiranno la serata del 24 febbraio al Festival di Al Bustana Beirut (Libano). A portarli al Festival, che quest’anno celebra la musica italiana, sarà la World Youth Orchestra, fondazione non profit – cofondata da La Sapienza, con il sostegno di Fondazione cultura e arte. Mentre in Europa e nel mondo si scontrano due concetti opposti, da un lato gli ideali cosmopoliti e dall’altra parte le visioni neo patriottiche, l’idea di fratellanza è sempre meno cultura dei popoli e dei governi. Per ricercare le fonti di quella cultura, la World Youth Orchestra usa il viaggio come Ulisse; un viaggio di conoscenza, colmo di suoni che vogliono essere linguaggio universalmente riconoscibile, un viaggio colmo di musica che come scriveva Platone, è una legge morale, dà anima all’universo, ali alla mente, fuga all’immaginazione, fascino e allegria alla vita e a tutto. Il progetto “Suoni di fratellanza” toccherà i tre Paesi del Mediterraneo simbolo della convivenza di diverse culture e religioni. Dopo il Festival di Al Bustana Beirut in Libano sarà la volta, il 4 giugno, del Teatro nazionale di Sarajevo, città dove storicamente convivono cristiani, ebrei e mussulmani. Il tour si concluderà il 19 giugno al Festival di Fes, in Marocco, dove la comunità mussulmana ha sempre dimostrato un carattere dialogante con le altre culture. Le tre tappe sono in collaborazione con l’Istituto di cultura italiana di Beirut, l’Ambasciata italiana di Sarajevo e l’Istituto italiano di cultura di Rabat. Per ogni Paese è previsto un programma musicale diverso. In Libano saranno eseguite musiche della tradizione popolare mediterranea e della grande tradizione italiana come il quartetto di Giuseppe Verdi nell’orchestrazione di Damiano Giuranna. L’orchestra ospiterà un violinista solista Giuseppe Gibboni, un grande talento italiano di soli 18 anni.

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